Della Vedova (Più Europa): “Avanti con il progetto liberaldemocratico

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Il Pd? Noi siamo autonomi”. Stop a Letta.

“Non si parte dalle alleanze, casomai ci si arriva”. Intervista al sottosegretario agli Esteri
Tutte le strade portano davvero a una sorta di nuovo Ulivo? Una cosa è certa: dopo i risultati raggiunti dal Pd alle amministrative, il segretario Enrico Letta pensa già in grande e addirittura coltiva la speranza di un campo extra-large che tenga insieme M5s, Leu, ma anche Azione di Carlo Calenda, Italia Viva e Più Europa. A parte i distinguo che già cominciano ad affiorare in casa pentastellata, con un Movimento che farebbe fatica a passare da azionista di maggioranza a socio di minoranza di un futuribile rassemblement, Letta si è però subito scontrato pure col muro eretto da Calenda. “O noi o il M5s”: è questo l’aut-aut che rischia di uccidere il neonato in culla. Dalle prime bordate, insomma, sembra quasi che l’inquilino del Nazareno abbia fatto i conti senza l’oste (o meglio gli osti). Affaritaliani.it ne ha parlato con il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova. Il segretario di Più Europa, che da tempo lavora alla costruzione di un’area europeista e liberaldemocratica, intervistato dal nostro giornale, intanto registra un cambio di atteggiamento da parte dei dem: “La strategia del Pd fino a prima del voto era focalizzata su un’alleanza monogamica con il Movimento cinque stelle. Direi che se adesso cambia complessivamente è un fatto positivo, più intelligente”.