Della Vedova (Sottosegretario Esteri): “Condividiamo pessimismo di Macron. Putin irrazionale”

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Pessimismo e preoccupazione.

Condivido il pessimismo di Macron e la sua preoccupazione è comprensibile. Più che pessimismo è realismo. La preoccupazione deriva da quello che vediamo accadere in Ucraina. Dal fatto che Putin sta incontrando una resistenza degli ucraini che non si aspettava”.

L’irrazionalità di Putin.

“L’irrazionalità che ha portato Putin a questa invasione contraria al diritto internazionale, nel momento in cui incontra difficoltà impreviste e comunque disponendo di un dispositivo militare comparabilmente superiore a quello ucraino, potrebbe spingere e usare ancora più potenza e generare più violenza. La preoccupazione è assolutamente comprensibile da parte di Macron.

Condanna a Putin e sostegno a Zelensky: “L’Ucraina è un paese autonomo

“Tutto questo aumenta la nostra condanna nei confronti dell’operazione militare di Putin. Aumenta la nostra volontà di sostegno a Zelensky, alle legittime istituzioni ucraine che si vogliono difendere. Aumenta la nostra volontà di utilizzare in modo efficaci le sanzioni economiche.

Il racconto di Putin della necessità di costituire l’unità dalla grande madre Russia è una teoria che sta solo nella sua mente. Gli ucraini hanno scelto, e lo stanno mostrando resistendo, di essere un paese autonomo. Una democrazia imperfetta come o più di altre democrazie ma hanno scelto i loro presidenti: prima Porošenko, poi Zelensky.

Guardano all’Europa come l’ancoraggio della libertà quindi è evidente che su questa base si deve giudicare quello che sta accadendo”.

Putin non può vincere.

“Anche se Putin dovesse conseguire una vittoria militare, e questa obiettivamente è alla sua portata anche se ogni giorno che passa si capisce che le difficoltà sono maggiori e che forse il suo esercito non era quella macchina perfetta che anche lui si aspettava, ma anche se arrivasse a Kiev, cosa avrebbe conquistato? La devastazione? E avrebbe esacerbato ancora di più un popolo che si sta dimostrando volenteroso di voler continuare a vivere sicuramente in pace e di scegliere il destino del proprio paese”.