Sono convinta che l’Ucraina vincerà la guerra». L’ha detto Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea. Ormai è chiaro.
Non si pensa più a far finire la guerra ma a vincerla, ovviamente grazie al sangue degli altri, mica versando quello italiano, tedesco, inglese o americano. Dunque la sola cosa che il Vecchio continente sa pensare è “armi, armi e sempre più armi”. Tanto le pagano i contribuenti, mica Draghi o la von der Leyen, tanto vengono usate a migliaia di km, mica davanti a Palazzo Chigi, alla Casa Bianca a Westminster o alla Porta di Brandeburgo. Tanto a morire non sono mica i figli dei politici europei.
La Germania da questo servilismo sciocco nei confronti della NATO che chiede più armi per tutti (le prime 5 fabbriche d’armi più grandi al mondo sono statunitensi) qualcosa in cambio intende ottenerlo. Cosa? Il permesso a riarmarsi, a ricostituire un esercito potente, permesso negato dalla fine della II Guerra Mondiale ad oggi.
E’ cinismo, altro che amore per il popolo ucraino. E’ interesse, altro che umanità. Da quando sono iniziate le stragi di civili (è la guerra, ditemi una guerra che non sia stata caratterizzata dalle stragi) le parole “tregua”, “negoziato”, “accordo”, “trattativa” sono sparite dai telegiornali, dai giornali e soprattutto dai discorsi di questi politici fuori dalla Storia. Quella Storia che presto busserà alle porte di coloro che non hanno fatto nulla (o quasi nulla) per arrivare ad una Pace oggi, ahimè, ancor più difficile da raggiungere rispetto a ieri.


