Di Battista: “Il funerale della libertà di informazione”

0
12

I primi tentativi da parte ucraina di sfondare le linee russe si sono trasformati in vere e proprie carneficine. Una tragedia. Ragazzi morti su carri armati occidentali e russi che hanno catturato alcuni Leopard. I famigerati carri armati tedeschi che avrebbero dovuto cambiare la guerra. Le immagini ci sono (alcune davvero tremende) ma in Italia non vanno mostrate. Meglio i funerali di B. a reti unificate.

L’altro ieri William Ruto, Presidente del Kenya (colonia britannica fino al 1963) ha invitato tutti i leader africani ad abbandonare l’uso del dollaro per gli interscambi nel loro continente. Una notizia enorme. Ma nel nostro Paese non se ne parla. Si parla solo esclusivamente di Berlusconi.

Decine di migliaia di cittadini italiani hanno firmato per i referendum contro l’invio di armi in Ucraina e a favore della sanità pubblica. Un referendum vergognosamente silenziato dal mainstream. Questo anche prima della morte di Berlusconi ovviamente.

L’Egitto (uno dei Paesi con i quali la Meloni voleva strutturare il “piano Mattei” per il Mediterraneo, un paese ricco di petrolio e ricchissimo di gas) ha fatto ufficialmente domanda per entrare nel gruppo dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Anche il Venezuela e l’Iran (rispettivamente primo e quarto paese per riserve petrolifere al mondo) stanno pensando la stessa cosa. Le economie dei Brics (se non l’hanno già fatto) presto supereranno quelle del blocco occidentale. Ma da noi non se ne parla. Tutti zitti davanti alla Nato e nei prossimi mesi tutti impegnati in modo morboso a tentare di capire che fine farà l’eredità di B.

Ieri Xi Jinping ha ricevuto a Pechino il Presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas con tutti gli onori. Un’accoglienza davvero impressionante. La Cina sta tentando di mediare tra Palestina (quelli invasi) e Israele (gli invasori). Compito arduo anche se era arduo riavvicinare Iran e Arabia Saudita e i cinesi ci sono riusciti. Ad ogni modo con questa mossa Pechino sta diventando sempre più punto di riferimento nel mondo arabo. Quel mondo sul quale fino a pochi decenni fa era l’Europa ad avere influenza. Ma di questo non si parla. Figuriamoci se i nostri media parlano della questione palestinese.

Sei giorni fa l’Alta corte britannica ha respinto un nuovo ricorso degli avvocati di Assange contro l’estradizione in USA. Centinaia di dirette, forse migliaia da Arcore e da Piazza Duomo e nessuna (dico nessuna) dal carcere di Belmarsh, la Guantanamo britannica dove un Giornalista marcisce in una cella 2×3 per averci dato notizie vere. Alcune tra l’altro che riguardavano le nefandezze di politici che ieri si battevano il petto in chiesa.

Il Wall Street Journal in tutto ciò (citando fonti USA) ha parlato di un prossimo invio da parte statunitense di proiettili ad uranio impoverito in Ucraina. Mosca ha risposto che se ciò dovesse avvenire loro faranno altrettanto. Si parla di armi che provocheranno danni ambientali per i prossimi decenni. Ma d’altro canto, come ha detto Draghi, “l’Ucraina deve assolutamente vincere la guerra”. Anche di questo non si parla. Far commentare questa notizia ai sedicenti ambientalisti di sinistra che spingono per l’invio di armi a Kiev sarebbe davvero troppo in effetti.

Lo spettacolo indecoroso fornito dal 99% dei media italiani in questi ultimi giorni ha oscurato notizie decisive per il nostro futuro e per quello dell’Europa intera (che si è infilata in un vicolo cieco e non lo vuole ammettere). Normale amministrazione in un Paese sempre più a sovranità politica ed intellettuale limitata.