Di che segno sei?

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Noi usiamo il sistema decimale, composto da dieci cifre, forse perché abbiamo dieci dita e i primi calcoli erano agevolati da questa nostra conformazione

Però per le ore ci affidiamo al sistema in base 24, mentre per angoli, minuti e secondi, usiamo il sistema sessagesimale, molto pratico perché 60 ha un numero alto di divisori: dodici. Insomma, si è spesso scelta la tecnica di misurazione in modo che poi risultasse pratico per i calcoli. Anche un’unità di misura come il piede o il pollice risulta facile da usare, in quanto ciascuno di noi ha a portata di mano… questi strumenti per una prima, anche se approssimativa, misura.

Quindi “giorno” è il tempo impiegato dalla Terra per compiere un giro su sé stessa. In realtà questo non è corretto, perché la Terra fa un giro esatto in 23 ore, 56 minuti e 4,09 secondi circa. La Terra in un “giorno” esatto invece rivede il Sole nello stesso punto. Quindi noi dopo 24 ore vediamo il Sole nella stessa posizione del giorno prima, ma già qualche minuto prima vediamo le altre stesse nella stessa posizione del giorno prima. Ma pensiamo al nostro giorno, e definiamo “ora” la ventiquattresima parte del giorno, e poi “minuto” la sessantesima parte dell’ora e “secondo” la sessantesima parte del minuto. Con l’arrivo della tecnologia, si è pensato a definire “secondo” la durata di 9.192.631.770 periodi di una radiazione misurata in un atomo di Cesio-133, definizione “più pratica” adesso che abbiamo maggiori conoscenze e necessitiamo di maggior precisione.

Di che segno sei? È un film del 1975, diretto da Sergio Corbucci, suddiviso in quattro episodi, legati dalle personalità dei protagonisti, che si possono ricondurre ai quattro gruppi nei quali sono classificati i segni zodiacali: acqua, aria, terra e fuoco.

I segni zodiacali sono dodici, e quindi è facile distribuirli in quattro categorie, e per questo motivo forse non si vuole ammettere che i segni dovrebbero esser tredici, perché tredici sono le costellazioni, fra le 88 catalogate, che rientrano nella fascia che chiamiamo Zodiaco. Anche in questo caso, la praticità ha preso il sopravvento sulla verità. Ma dobbiamo ricordare che c’è pure l’Ofiuco, che, tra l’altro, occupa uno spazio nel cielo superiore a quello delle due costellazioni che lo precedono e che lo seguono, ma… il destino ha voluto che non ce ne interessassimo: anche Corbucci avrebbe dovuto fare un film diviso in tredici episodi, e forse il budget non lo permetteva.

Giorgio Dendi