“Difficoltà nell’eleggere presidente repubblica ma parlare di sconfitta della politica è paradossale”

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Il Ministro del lavoro Andrea Orlando è stato ospite questa mattina in diretta su RTL 102.5 durante “Non Stop News” con Giusi Legrenzi, Luigi Santarelli e Massimo Lo Nigro.

A proposito delle difficoltà riscontrate dai partiti nell’eleggere il Presidente della Repubblica

“E’ vero che c’è stata una difficoltà dei leader a fare i conti con uno schema inedito perché si trattava di mettere insieme coalizioni in cui c’erano anche forze politiche che non facevano parte della maggioranza di governo e la maggioranza di governo.

Questo ha pesato e indubbiamente ci sono stati errori ma parlare di sconfitta della politica quando si elegge un politico come Sergio Mattarella, quando è il parlamento con una spinta forte a orientare in quella direzione mi sembra paradossale. Parlerei di difficoltà delle leadership a gestire uno schema così complesso, partendo dal presupposto che le coalizioni ormai non sono più in essere.

Sulla maggioranza di governo?

“La maggioranza di governo si è complessivamente ricomposta intorno alla figura di Mattarella nonostante quelle tensioni che ci sono state che hanno portato a quel numero di votazioni. Ci sono le condizioni perché si possa ripartire e perché si possa portare avanti un lavoro che era iniziato”.

A proposito delle po’ complicazioni all’interno dei partiti e dell’operato di Matteo Salvini:

“Ci sono stati degli errori che hanno pesato sulla vicenda ma gli errori dei politici non si sono tramutati in una sconfitta né per la politica, né tantomeno per il paese. Nessuno nega che ci siano cose che non stanno funzionando ed è indubbio che ci saranno conseguenze che segneranno profondamente lo scenario politico. Questo non significa che non ci sia stata comunque una capacità del parlamento di orientare la situazione in una direzione.

Poi ci sono forze politiche che non si può dire che siano state sconfitte da questa vicenda, il PD credo possa considerarsi soddisfatto perché in un Parlamento nato sotto una certa stella, in cui, almeno al tempo, le forze antieuropee e della destra, anche quella più estrema, si erano affermate con grande nettezza non era scritto da nessuna parte di poter confermare al Colle un politico, un sincero e rigoroso interprete della Costituzione, un arbitro imparziale e anche un convinto europeista e un intransigente antifascista come Sergio Mattarella.