Diritti dei passeggeri aerei: luci e ombre nella proposta di riforma approvata dal Consiglio Ministri Ue dei Trasporti

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In sintesi sono 4 i punti critici emersi dall’analisi di Adiconsum e Centro Europeo Consumatori Italia:

Attualmente, i passeggeri hanno diritto a una compensazione con 3 ore di ritardo. La riforma propone soglie più lunghe, fino a 6 ore per i voli intercontinentali, riducendo drasticamente il numero di beneficiari e vanificando anni di progressi giurisprudenziali.

Se la compagnia aerea non offre un’alternativa entro 3 ore, il passeggero può organizzarsi autonomamente e richiedere un rimborso. Tuttavia, senza criteri chiari, i viaggiatori rischiano costi elevati e incertezze, con un trasferimento di responsabilità dal vettore al consumatore.

La possibilità di cambiare il nome del passeggero fino a 48 ore prima del volo è un’innovazione, ma non è specificato se sarà gratuita o soggetta a costi, rendendo il diritto potenzialmente solo un’opzione commerciale.

Fissare un limite di 3 ore per i ritardi in pista è un passo avanti, ma il tempo è considerato eccessivo. Restano dubbi sull’applicabilità negli aeroporti congestionati e sull’efficacia di sanzioni per le violazioni.

 Aggiornare la normativa non può significare indebolire i diritti dei passeggeri. Innalzare le soglie per le compensazioni escluderebbe milioni di viaggiatori da tutele oggi garantite. Inoltre, lasciare il consumatore solo a gestire un problema, con la vaga promessa di un rimborso, è inaccettabile.

Adiconsum e il Centro Europeo Consumatori Italia chiedono che i negoziati con il Parlamento europeo rafforzino i diritti conquistati in 20 anni, rendendoli effettivi ed esigibili.