Diritti, Scalfarotto (IV): “Uniche impronte su fallimento ddl Zan sono di di Zan”

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Alessandro Zan ha dichiarato che appena rieletto ripresenterà il ddl Zan, sul fallimento del quale ci sarebbero a suo dire ‘le impronte di Renzi’, e il ddl sul matrimonio ugualitario. Non lo metto in dubbio: presentare disegni di legge non costa nessuna fatica.

Il tema è che se i disegni di legge non diventano leggi, sono soltanto carta. E la politica che non produce risultati è soltanto propaganda, quella che riesce particolarmente bene a Zan e al Partito democratico.” Così il sottosegretario all’Interno a commento di un’intervista di Alessandro Zan a Repubblica.

“Se il ddl Zan non è arrivato in porto lo si deve infatti non a Renzi, che resta l’autore di una legge storica, come quella sulle unioni civili, che ha cambiato la vita delle persone e la cultura del Paese.

Se il ddl Zan è fallito è stato perché il PD, che doveva assicurare i voti in aula per l’approvazione del testo, ha rifiutato cocciutamente ogni sforzo di arrivare a una mediazione e ha deliberatamente scelto di andare sotto in aula, ritenendo più politicamente conveniente la sconfitta che l’approvazione della legge, con buona pace delle vittime dell’omofobia e della transfobia che continuano a non avere alcuna tutela mentre Zan ottiene un posto da capolista grazie a una legge che non ha mai visto la luce”, ha proseguito Scalfarotto.

“La differenza tra il PD e il terzo polo sta proprio in questo: noi lavoreremo per portare concretamente a casa leggi di progresso, consapevoli che il percorso di apertura del Paese deriva dal continuo susseguirsi di passi concreti.

Il Partito democratico invece costruisce il proprio consenso agitando liste di desideri e limitandosi a rappresentare principi ma senza minimamente curarsi della loro concreta attuazione” ha concluso l’esponente di Italia Viva