Il tema è che se i disegni di legge non diventano leggi, sono soltanto carta. E la politica che non produce risultati è soltanto propaganda, quella che riesce particolarmente bene a Zan e al Partito democratico.” Così il sottosegretario all’Interno a commento di un’intervista di Alessandro Zan a Repubblica.
Se il ddl Zan è fallito è stato perché il PD, che doveva assicurare i voti in aula per l’approvazione del testo, ha rifiutato cocciutamente ogni sforzo di arrivare a una mediazione e ha deliberatamente scelto di andare sotto in aula, ritenendo più politicamente conveniente la sconfitta che l’approvazione della legge, con buona pace delle vittime dell’omofobia e della transfobia che continuano a non avere alcuna tutela mentre Zan ottiene un posto da capolista grazie a una legge che non ha mai visto la luce”, ha proseguito Scalfarotto.
“La differenza tra il PD e il terzo polo sta proprio in questo: noi lavoreremo per portare concretamente a casa leggi di progresso, consapevoli che il percorso di apertura del Paese deriva dal continuo susseguirsi di passi concreti.
Il Partito democratico invece costruisce il proprio consenso agitando liste di desideri e limitandosi a rappresentare principi ma senza minimamente curarsi della loro concreta attuazione” ha concluso l’esponente di Italia Viva



