Domani in piazza contro abusi in divisa e razzismo

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Potere al Popolo – Firenze domani sarà in piazza al fianco della comunità senegalese e di tutte/i quelle/i fiorentine/i che vogliono vivere in una città più accogliente e solidale, a misura di chi la vive e non di chi ci specula.
Domani sarà una importante giornata di lotta per la nostra città. Sabato 16 mattina alle ore 10.00 in Piazza Indipendenza ci sarà la manifestazione indetta dalla comunità senegalese. Una comunità che ha pagato con un prezzo altissimo, di vite umane, l’idea coloniale, propagandata non solo dall’estrema destra, ma anche da partiti di centrosinistra, per cui alcune vite valgano meno, e siano ascrivibili alla categoria del “degrado”. L’intervento violento nei confronti di un lavoratore ambulante ha ricordato a tutti che cosa comporta essere immigrati e poveri nella nostra città: essere continuamente oggetto di controlli spesso umanamente degradanti, accettare qualunque condizione di lavoro pur di aver rinnovato il permesso di soggiorno, dover sostenere file interminabili presso le questure, decisamente sottorganico rispetto alla domanda esistente.
Nel pomeriggio saremo alla manifestazione indetta da Firenze antifascista Corteo | Basta abusi, sciogliere le squadre antidegrado!.
La retorica del degrado si è concretizzata in scelte politiche delle giunte guidate dal PD, per cui oggi, in una città dove l’evasione fiscale e il non rispetto dei contratti di lavoro nell’industria turistica (e non solo) è all’ordine del giorno, si decide di criminalizzare poveri, senza tetto, ambulanti e marginali, e non chi specula sul turismo e sulla rendita immobiliare. Così accade che il reparto antidegrado della Polizia Municipale è 5 volte più numeroso e finanziato del reparto antievasione, di cui ci sarebbe enormemente più bisogno proprio per tutelare non solo l’erario pubblico, ma anche e soprattutto le categorie lavorative più deboli.
Dopo due anni di pandemia bisognava uscirne più solidali, e invece la giunta Nardella decide ancora una volta di affrontare la marginalità non attraverso un intervento sociale, ma criminalizzando i marginali con l’introduzione del mini Daspo urbano. Una decisione che fa il paio con l’espulsione dei giovani dalle piazze e la riduzione della socialità al consumo nei locali (mentre scarseggiano nello spazio pubblico scarseggiano i servizi pubblici, a partire dai bagni).
Chiediamo lo scioglimento del reparto antidegrado, politiche sociali e giovanili degne di questo nome e un’organizzazione inclusiva dello spazio pubblico, che si rivolga in primo luogo a chi nella città ci vive, non solo a chi ci spende o, peggio, a chi si specula.