Donazzan è più coraggiosa di Bibi

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Stavolta se l’è presa con i bambini palestinesi che sono pur sempre figli di terroristi “e per fortuna Israele ha il coraggio di fare quel che fa”, ossia spianarli come se niente fosse. E che sarà mai? Anche da europarlamentare, Elena Donazzan, missina convertita al melonismo, è fedele a se stessa: assessore nel Veneto di Galan e pure di Zaia, ha deliziato il suo pubblico per anni sempre con le stesse perle di umanità. Come quando sulla via Gasparona aveva incrociato in auto un immigrato in motorino senza casco e subito ci aveva fatto un pensierino: “Se lo prendo sono razzista?”. L’accusa, c’è da crederlo, l’offende il giusto ossia per niente già che lei è quella che aveva preso a pallettate il prof trans suicida ”un uomo vestito da donna”. Ma anche del “boia chi molla” su Fb, di “faccetta nera” intonata in radio, delle foto per commemorare la X Mas e molto di più senza mai vergognarsi e soprattutto senza che mai qualcuno pretendesse le sue dimissioni per le sue imprese da ardita, anzi solo medaglie e promozioni per le sparate ieri in Veneto e oggi di fronte all’Assemblea di Strasburgo.