Donne, bambini, migranti: sono circa 50 milioni le vittime di tratta nel mondo

0
18

La stima è impressionante: secondo le Nazioni Unite, sarebbero circa 50 milioni le persone vittime di tratta a livello globale. E ad essere particolarmente colpiti da tale violenza sono donne, bambini, migranti e rifugiati. Una vittima su tre è un bambino, mentre il 79% delle vittime dello sfruttamento a livello globale sono donne e ragazze. Le persone costrette alla migrazione forzata sono circa 120 milioni. Guerre, conflitti, violenze, povertà, catastrofi ambientali li portano ad abbandonare le proprie case, rendendoli particolarmente vulnerabili alla tratta e allo sfruttamento per la pericolosità delle rotte e perché spesso si fa ricorso a trafficanti o al mercato nero per spostarsi da un Paese all’altro.

A questo si aggiunge un’altra forma di tratta che è lo sfruttamento online.  “Ambasciatori di speranza. Insieme contro la tratta di persone” è il tema scelto, in continuità con il Giubileo in corso, per la 11ma Giornata Mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone che si celebra ogni anno l’8 febbraio in occasione della festa di Santa Giuseppina Bakhita, donna e suora sudanese vittima di tratta e simbolo universale dell’impegno della Chiesa contro questo fenomeno.

È stato proprio Papa Francesco a voler istituire nel 2015 questa Giornata, affidandone la promozione all’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG) e all’Unione dei Superiori Generali (USG) e il coordinamento a Talitha Kum, la rete internazionale anti-tratta che conta più di 6000 collaboratori in tutto il mondo. Giovani della rete globale contro la tratta provenienti da tutti i continenti sono giunti a Roma per questa Giornata Internazionale e in occasione della settimana di mobilitazione e preghiera a Roma e nel mondo voluta dal pontefice e che si conclude appunto sabato 8 febbraio. 

In questa settimana migliaia di persone in tutto il mondo, in tante parrocchie, comunità, associazioni, hanno promosso momenti di preghiera, incontro, condivisione contro questo terribile crimine.  Venerdì mattina in Vaticano l’incontro con una delegazione di giovani ambasciatori, di sopravvissuti e rappresentanti della rete delle organizzazioni promotrici della Giornata. Nella delegazione è presente, tra gli altri, Jacqueline Khonde, mediatrice per Noomi, un’organizzazione antitratta che collabora con la Comunità Papa Giovanni XXIII a Malmo (Svezia). Jacqueline, di origine congolese, condivide la sua esperienza con donne migranti vittime di tratta, e la sua solidarietà nel recupero della dignità umana: “Entrambi i miei genitori – racconta – sono fuggiti dalla Repubblica Democratica di Congo. Ho visto la miseria e la guerra; ho scelto di lavorare con le donne colpite dalla prostituzione e dalla tratta perché mi identifico profondamente in loro. Le donne di tutto il mondo vivono l’oppressione in modi diversi, e credo che sia fondamentale sostenerle nel recupero della loro forza e dignità”.