Dopo la vittoria del primo turno, la delusione ai ballottaggi. E ora è il momento delle analisi serie e non dello scambio di accuse. Evidentemente invocare l’unità della coalizione non è sufficiente, occorre dimostrare sul campo che esiste una compattezza di intenti e la Sicilia sarà il prossimo banco di prova.
Giorgia Meloni – scrive Mario Ajello sul Messaggero – “forte del successone del suo partito due settimane fa, aspettava la vittoria a Verona, e almeno in altre due città simbolo di questa tornata, per mettere la ciliegina sulla torta. Invece, niente di niente. «Se continuiamo così, c’è da stare molto attenti…», queste le prime reazioni in casa FdI, dove l’allarme è il seguente: «Dobbiamo fare chiarezza, molta chiarezza, nella coalizione.
Così non si può andare avanti e serve dare ai cittadini una impressione di coerenza e di compattezza». Dunque, Giorgia tornerà a chiedere a Salvini e a Berlusconi di lasciare il governo Draghi. E si propone come nuovo collante dell’alleanza”.
C’è da sperare che Salvini, il vero sconfitto di questa tornata amministrativa, si convinca a fer il gran passo e a mollare il governo Draghi.


