Dopo la tappa in Kenya al Blue Empire Cottage, le fotografie di SantAfrika tornano in Italia

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PHUNDUNDU WILDLIFE AREA, ZIMBABWE, JUNE 2018: Specially selected women from an all female. conservation ranger force undergo concealment and fire and movement training in the bush to curb poaching. Akashinga (meaning the ‘Brave Ones’ in local dialect) is a community-driven conservation model, empowering disadvantaged women to restore and manage a network of wilderness areas as an alternative to trophy hunting. Many current western-conceived solutions to conserve wilderness areas struggle to gain traction across the African continent. Predominately male forces are hampered by ongoing corruption, nepotism, drunkenness, aggressiveness towards local communities and a sense of entitlement. The I.A.P.F, the International Anti-Poaching Foundation led by former Australian Special Forces soldier Damien Mander, was created as a direct action conservation organisation to be used as a surgical instrument in targeting wildlife crime. In 2017 they decided to innovate, using an all- female team to manage an entire nature reserve in Zimbabwe. The program builds an alternative approach to the militarized paradigm of ‘fortress conservation’ which defends colonial boundaries between nature and humans. While still trained to deal with any situation they may face, the team has a community-driven interpersonal focus, working with rather than against the local population for the long-term benefits of their own communities and nature. Cut off from places of worship and burial, grazing areas, access to water, food, traditional medicine and given limited opportunity for employment or tourism benefits, it’s little wonder many of these communities struggle to see any value in conservation efforts. Women have traditionally played major roles in battle and are now re-emerging as key solutions in law enforcement and conflict resolution. In the Middle-East, counterinsurgency operations that involve penetrating and working with the local population to try and win the hearts and minds ha
515 Creative Shop, Via Giuseppe Mazzini 40, Torino
Dal 3 al 26 maggio 2023

Dopo la tappa in Kenya al Blue Empire Cottage, le fotografie di SantAfrika tornano in Italia a Torino nella settimana dedicata alla fotografia.

 

Dal 3 al 26 maggio 2023 negli spazi di 515 Creative Shop di Torino sarà ospitata la mostra fotografica SantAfrika ideata da Sant’Era, con le fotografie di Sabrina Poli, e sotto la curatela di Marcella Pralormo, storica dell’arte, già Direttrice della Pinacoteca Agnelli di Torino e ideatrice del progetto curatoriale Arte, Benessere e Colori.

 

SantAfrika si presenta al pubblico attraverso questo nuovo e innovativo taglio curatoriale che vede al centro il rapporto tra Arte e Benessere, dove si legge una celebrazione della libertà e una visione di bellezza spontanea e inconsueta. Le fotografie di Sabrina Poli rappresentano donne keniote, che indossano abiti senza tempo di stilisti nordici provenienti dalla collezione di Sant’Era. Scatti che raccontano la libertà di chi ha posato, donne normali, che di solito lavorano in un albergo o in un ristorante, che lo sguardo di Sabrina Poli che, in collaborazione con Sant’era, le trasforma in donne padrone di sé stesse e del proprio corpo.

L’artista-fotografa ci racconta, attraverso l’arte, la sua esperienza di vita anche dolorosa e conduce lo spettatore in un viaggio intimo e personale dove l’arte rappresenta una vera e propria cura sia per l’artista che la crea che per lo stesso spettatore che la osserva. Nel suo testo la curatrice scrive: “Come una contemporanea Frida Kahlo, Sabrina mostra a noi oggi come da una ferita fisica e psicologica possa nascere l’arte”. Una ferita che si è trasformata in pura bellezza, la stessa bellezza che ritroviamo negli scatti della mostra.

Proseguendo, la curatrice osserva che: “Sabrina ha uno sguardo ‘diagonale’, riprende le modelle dal basso verso l’alto attraverso una traiettoria inclinata che esprime la ferita di un lungo percorso di cura che l’ha segnata profondamente e ancora oggi influenza il suo modo di vestirsi e di portarsi nel mondo. Il suo corpo ha bisogno di libertà. E la libertà e la bellezza sono il tema di questa mostra […] Sabrina si rivolge d’istinto alla tecnica del ritratto di profilo perché la visione di una sola parte del volto le permette di sintetizzare la forma senza soffermarsi sull’indagine psicologica che non le interessa. L’artista vuole rappresentare quella solennità ancestrale che percepiamo immediatamente quando guardiamo queste donne dalla bellezza antica. Il genere del ritratto di profilo risale infatti all’antichità classica: gli Egizi e i Greci lo utilizzavano per conferire regalità e solennità alle figure ritratti con la tecnica del bassorilievo e nelle pitture”.

L’esposizione è un racconto di armonia sulla libertà del corpo attraverso le immagini del reef lunare del mattino quando il mare è lontano dalla riva, di donne che si vestono come non hanno mai avuto occasione di fare. I colori che prevalgono in SantAfrika sono il Bianco della luce e il Nero dei corpi, simbolo del maschile e del femminile, dello Yin e lo Yang, ossia due opposti che si attraggono e si completano. In alcuni scatti compare il Rosso, il colore della terra e del radicamento. Questi sono i colori del continente africano che rappresentano la luce, la terra e le persone. All’interno dell’esposizione sarà inoltre presente un percorso audio dedicato al benessere e ai colori a cura di Marcella Pralormo; la curatrice condurrà inoltre delle meditazioni come momento di benessere per i visitatori.

Questo nuovo modo di vivere e sperimentare l’arte si ricollega anche alla scelta dello spazio, per nulla casuale: 515 Creative Shop non è una galleria tradizionale ma è un luogo dove diverse arti, visive, performative e ludiche, dialogano tra di loro; proprio questa trasversalità si abbina all’idea che sta dietro l’esposizione.