Dopo Tangentopoli il conflitto tra Magistratura e politica si è risolto con la sconfitta della politica a favore della Magistratura

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Dopo tangentopoli il conflitto tra magistratura e politica si è risolto con la sconfitta della politica a favore della magistratura che ha imperversato in lungo e in largo attribuendosi dei poteri non previsti dalla carta costituzionale

Per un quarto di secolo (l’epoca Berlusconi) i pubblici ministeri con l’uso discrezionale della carcerazione preventiva hanno devastato vite e distrutto famiglie senza preoccuparsi di procurarsi delle prove ma solo occupandosi della appetibilità giornalistica dell’indagato.Passata l’era Berlusconi (ormai il presidente di Forza Italia non è più appetibile), i pm dovevano trovare un altro su cui far convergere gli strali della magistratura inquirente.

E qui capita a “fagiuolo” l’antipatico Renzi. Uno “scassacazzi” della politica che ne combina una più di Bertoldo ma che respinge le invasioni di campo della magistratura. Politica e ordine giudiziario devono essere separati ed autonomi. Il conflitto che ieri il Senato ha posto alla Corte Costituzionale è la illiceità di indagare un senatore della repubblica senza il preventivo consenso dello stesso Senato.

Sembra una richiesta banale ma ha scatenato la stampa pro e contro (qui dovremmo pure capire le commistioni di molti organi di stampa al servizio di questo o quello). La crisi ucraina ha messo un poco in secondo piano questo conflitto istituzionale. Ci piace sapere che per i soliti motivi di opportunità il PD tratti Renzi in maniera diversa che Berlusconi. Letta stia tranquillo! Renzi dovrà sicuramente restituirgli un favore.

Presidente Partito Unione Cattolica Erminio Brambilla