Dr. Klarida Rrapaj, Premio Internazionale San Giovanni Paolo II: Un Riconoscimento di Umanità e Impegno per la Pace

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In un mondo spesso lacerato da conflitti e divisioni, il Premio Internazionale San Giovanni Paolo II rappresenta un faro di speranza e un riconoscimento per coloro che si dedicano con passione e determinazione alla causa della pace e dei diritti umani

Quest’anno, ho l’onore di ricevere il premio in occasione del III Galà per la Pace organizzato a Roma, un evento che celebra l’impegno di individui e organizzazioni che si battono per i valori di umanità e giustizia.

Quando penso a San Giovanni Paolo II, il mio cuore si riempie di gratitudine e ammirazione. Ancora ricordo il calore delle sue parole, il suo invito a “amare, rispettare il prossimo e aiutare il prossimo.” Questi principi non sono solo ideali da contemplare; sono i fondamenti su cui ho costruito la mia vita professionale e personale.

Nel mio lavoro come psicologa e esperta in Vittimologia, ho avuto la fortuna e l’onore di accompagnare molte persone nel loro cammino di guarigione dopo aver subito violenza di genere. Ogni storia che ho ascoltato ha lasciato un’impronta indelebile nel mio cuore e mi ha insegnato che, nonostante le ferite, la resilienza umana è straordinaria.

La mia missione è quella di restituire dignità e voce a chi spesso si sente invisibile e impotente. Ogni piccolo passo verso la guarigione è una vittoria, e ogni persona che riesco a sostenere è un tributo all’amore e alla comprensione che San Giovanni Paolo II ci ha insegnato a praticare.

Inoltre, il mio ruolo come direttrice per i diritti delle donne della IPO Italia International Police Organization mi offre l’opportunità di lavorare su scala internazionale, affrontando questioni cruciali che riguardano la violenza di genere e la difesa dei diritti umani. Ogni giorno, mi impegno a costruire ponti tra culture e nazioni, perché credo fermamente che la pace possa essere raggiunta solo attraverso il dialogo e la comprensione reciproca. Collaborare con professionisti e attivisti di diverse parti del mondo mi ha arricchito enormemente e mi ha convinta che insieme possiamo fare la differenza.

San Giovanni Paolo II non è solo un riconoscimento personale, ma un simbolo di un impegno collettivo. Rappresenta la speranza che possiamo tutti contribuire a un mondo più equo e giusto. Ogni individuo qui presente, ogni attivista, ogni operatore sociale, ogni persona che lotta per i diritti umani, è parte integrante di questo viaggio verso la pace.

Oggi, mentre ricevo questo premio, desidero rendere omaggio a tutte le donne e gli uomini che, spesso nell’ombra, lavorano instancabilmente per combattere la violenza di genere, per difendere i diritti delle minoranze, per promuovere la giustizia sociale e per costruire ponti tra culture diverse. Il loro coraggio e la loro determinazione sono la vera forza motrice del cambiamento.

La pandemia di COVID-19 ha messo in evidenza le disuguaglianze già esistenti e ha esacerbato le difficoltà per molte persone vulnerabili, in particolare le donne. Durante questo periodo, abbiamo visto un aumento della violenza domestica e delle difficoltà economiche per le famiglie già in difficoltà. Questa crisi ha dimostrato che la nostra società ha bisogno di una maggiore coesione e solidarietà. Dobbiamo lavorare insieme per garantire che nessuno venga lasciato indietro.

In questo senso, il messaggio di San Giovanni Paolo II, che promuove la solidarietà e l’unità, è più attuale che mai. Dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri, costruire reti di supporto e ascoltare le voci di coloro che sono stati storicamente emarginati. La vera pace richiede un impegno attivo per l’inclusione e la giustizia.

Riconosco che la strada da percorrere è lunga e piena di sfide. Ma ogni passo verso il progresso conta, e ogni voce che si unisce a quella degli altri rende il nostro messaggio più forte. Invito tutti voi a continuare a lottare, a non arrendervi e a guardare al futuro con speranza.

Il nostro impegno Il nostro impegno collettivo è fondamentale per affrontare le sfide che ci attendono. In questo contesto, sono particolarmente onorata di essere qui oggi, a Palazzo Valentini, nel cuore di Roma, una città che incarna la storia, la cultura e il dialogo tra le nazioni. Questo luogo, simbolo di istituzioni e di decisioni significative, rappresenta perfettamente l’importanza del lavoro che svolgiamo insieme per promuovere la pace e la giustizia.

Palazzo Valentini non è solo un edificio; è un punto di riferimento dove si intrecciano le storie di persone provenienti da ogni angolo del mondo. Qui, ci riuniamo per riconoscere e celebrare gli sforzi di coloro che, come noi, credono nell’importanza del rispetto reciproco e della dignità umana. Questo galà, dedicato alla pace, è una testimonianza tangibile di come le nostre azioni possano ispirare cambiamenti positivi e duraturi.

Mentre ci troviamo in questo spazio carico di significato, rifletto su quanto sia cruciale la nostra missione. La lotta contro la violenza di genere e l’ingiustizia sociale richiede non solo sensibilità, ma anche un impegno concreto e costante. Ogni intervento, ogni iniziativa e ogni progetto che realizziamo sono passi verso un futuro migliore, un futuro in cui le donne e gli uomini possano vivere in sicurezza e dignità.

Vorrei anche sottolineare l’importanza della collaborazione internazionale in questo processo. La pace non può essere raggiunta da un singolo paese o da un singolo individuo; richiede un’alleanza globale. Attraverso il dialogo e la cooperazione, possiamo confrontarci con le sfide comuni e costruire un mondo in cui la violenza e la discriminazione non trovino mai spazio. Ogni nazione ha la responsabilità di proteggere i suoi cittadini e di promuovere i diritti umani. È solo unendo le forze che possiamo affrontare le ingiustizie e lavorare per un cambiamento significativo.

In questo importante evento, voglio esprimere la mia gratitudine a tutti coloro che hanno reso possibile questa serata. Grazie agli organizzatori, ai partecipanti e a coloro che hanno contribuito con le loro esperienze e le loro storie. È attraverso le vostre voci e le vostre azioni che possiamo accendere una scintilla di speranza e ispirare altri a unirsi a noi in questa lotta.

Infine, desidero concludere con un appello: non perdiamo mai di vista il nostro obiettivo finale. Continuiamo a lavorare insieme per costruire un mondo in cui ogni persona possa vivere libera dalla paura e dalla violenza. Ricordiamo sempre che, sebbene le sfide siano grandi, la nostra determinazione e il nostro spirito di solidarietà possono fare la differenza.

Insieme, possiamo e dobbiamo continuare a lottare per la pace, la giustizia e la dignità di ogni essere umano. Che il messaggio di San Giovanni Paolo II continui a guidarci nel nostro cammino verso un mondo migliore.

Dott.ssa Klarida Rrapaj