Draghi: “Occorre un cambio radicale perché l’Ue continui a esistere”

0
17
draghi

“I valori fondamentali dell’Europa sono prosperità, equità, libertà, pace e democrazia in un ambiente sostenibile. L’Ue esiste per garantire che gli europei possano sempre beneficiare di questi diritti fondamentali.

Se l’Europa non sarà più in grado di garantirli avrà perso la sua ragione d’essere. L’unico modo per affrontare questa sfida è crescere e diventare più produttivi, preservando i nostri valori di equità e inclusione sociale. L’unico modo per diventare più produttiva è che l’Europa cambi radicalmente”. Lo scrive l’ex banchiere centrale Mario Draghi nell’introduzione al suo Rapporto sul Futuro della competitività europea. La produttività, sottolinea, “è una sfida esistenziale per l’Ue”.

“Abbiamo detto molte volte che la crescita sta rallentando da molto tempo nell’Ue, ma lo abbiamo ignorato. Fino a due anni fa non avremmo mai avuto una conversazione del genere perché in genere le cose andavano bene. Ma ora non possiamo più ignorarlo: le condizioni sono cambiate”, ha detto l’ex premier Mario Draghi in conferenza stampa presentando il suo rapporto sulla competitività Ue.

“Urgenza e concretezza sono due parole chiave del report”, ha detto Mario Draghi, sottolineando come il documento presenta circa “170 proposte”. “Non stiamo partendo da zero, voglio rassicurarvi”, ha aggiunto Draghi osservando come, come terzi pilastro per una svolta sulla produttività il lavoro individua quello dell’ “innovazione”.

“Finora, molti sforzi per approfondire l’integrazione europea tra gli Stati membri sono stati ostacolati dal voto all’unanimità. Dovrebbero quindi essere sfruttate tutte le possibilità offerte dai Trattati Ue per estendere il voto a maggioranza qualificata”. Si legge nel rapporto sulla competitività. “La cosiddetta clausola ‘passerella’ dovrebbe essere utilizzata per generalizzare il voto a maggioranza qualificata in tutte le aree politiche del Consiglio. Questo passo richiederebbe un accordo preliminare, soggetto all’unanimità a livello del Consiglio europeo, e avrebbe un impatto positivo sul ritmo con cui vengono adottatele principali iniziative legislative dell’Ue”, si legge ancora nel report. Quando l’azione è ostacolata dalle procedure esistenti,” l’opzione migliore è che gruppi di Stati membri con vedute affini ricorrano alla cooperazione rafforzata”, indica Draghi.