L’ex Banchiere centrale, europeo e italiano, nonché ex Premier del PNRR, come hanno tenuto a precisare in senso solennemente elogiativo gli organizzatori dell’evento e il Sindaco Stefano Lo Russo, è stato insignito della prima edizione del Premio “Foresight and Innovation” indetto dal Politecnico del capoluogo subalpino con l’obiettivo di esaltare le più alte personalità che si sono distinte, nei rispettivi ambiti istituzionali ed economici, per capacità di proiezione al futuro e di gestione degli impatti delle crisi globali
“Sono felice di tornare qui a Torino e di ricevere, da una Istituzione prestigiosa e massimamente formativa come il Politecnico, un riconoscimento così rappresentativo e che vorrei però idealmente assegnare, a mia volta, a tutti coloro che mi hanno coadiuvato nella realizzazione del rapporto sulla competitività continentale affidatomi dalla Commissione europea qualche tempo prima dell’insediamento, oltre Atlantico, dell’attuale Presidenza statunitense; quindi in una fase anteriore all’accelerazione di quegli scenari già preesistenti e la cui constatazione aveva reso quel documento necessario per predisporre una più incisiva programmazione comunitaria”.
Lo ha ribadito l’onorevole Mario Draghi, ieri mattina nella sala congressuale delle Ex OGR di corso Castelfidardo, ricevendo dal Magnifico Rettore Stefano Paolo Corgnati, e dal Professor Giovanni Federigo De Santi, la prima edizione del Premio Foresight and Innovation, nel contesto di una cerimonia destinata a rappresentare, da ora in poi, una graditissima ricorrenza annuale, come gli stessi due luminari accademici hanno tenuto a sottolineare sia all’inizio che alla fine dell’evento interamente dedicato alla presenza, nella capitale piemontese, dello Statista bancario a cui si deve, come Presidente della BCE, l’invenzione del “Quantitative Easing”, e, come Primo Ministro Italiano, l’avvio operativo del PNRR, o recovery fund, e la stipula del Patto per Torino che salvò il bilancio della Città della Mole.
“Mi presi qualche mese di tempo prima di accettare dalla Commissione europea l’incarico di redigere il Piano per la competitività – ha ricordato Draghi – Alla fine accettai nella convinzione che ciò potesse essere un contributo utile alla promozione di un dibattito sul miglioramento delle nostre istituzioni comunitarie. L’Europa deve uscire dal luogo comune, non vero, di essere un Continente dove non sarebbe conveniente fare business; soprattutto oltre oceano, in America, veniamo accusati di essere pigri o scarsamente portati all’innovazione, ma i fatti dimostrano una realtà diversa. Certamente, se vogliamo continuare a essere in grado di mantenere, in maniera efficiente, l’attuale generosa legislazione sociale, occorre accrescere l’efficienza dei sistemi decisionali e amministrativi, unificare i mercati finanziari e renderli attrattivi per il “venture capital”, per far sì che i risparmi degli Europei non vadano tutti a sostenere le imprese innovative oltre Atlantico, ma permettano alle startup e ai giovani talenti che nascono qui di permanere e crescere nel nostro Continente”.
Il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, memore del Patto per la Città che consentì al capoluogo subalpino di sottrarsi al rischio di dissesto, ha ribadito a Draghi che “questa sarà sempre casa Sua, in virtù della fiducia che Ella ci accordò come Primo Ministro nel 2022, e del lavoro con cui ha reso il PNRR un documento strategico e univoco di sviluppo anziché una semplice somma frammentata di interventi. Le Ex Ogr, che oggi ci ospitano, sono la testimonianza di una storia industriale ancora recente della nostra Città, che intende continuare a essere una destinazione produttiva e manifatturiera, ma per questo servono strumenti nuovi e diversi collegati all’alta formazione, alla ricerca e al dialogo fra innovazione, nuove generazioni e imprese”.
Fra le autorità non presenti alla cerimonia, il Governatore del Piemonte Alberto Cirio, il quale ha delegato i saluti ufficiali della Regione neanche al proprio Vicepresidente della Giunta regionale bensì al semi-anonimo assessore Enrico Bussalino, esponente di quella Lega salviniana che contribuì a determinare le dimissioni di Draghi da palazzo Chigi, nel 2022, e a portare l’Italia alle elezioni anticipate. Incidente diplomatico involontario oppure no?



