Sono trascorsi due anni dalla scomparsa di Silvio Berlusconi. E per l’occasione sua figlia Marina Berlusconi ha riletto con “Il Giornale” le ultime parole scritte dal padre in ospedale.
È stata la primogenita a volere fortemente la pubblicazione di quel manoscritto e ne custodisce gelosamente l’originale. Era con lui mentre scriveva quelle righe. “Il primo desiderio di mio padre è sempre stato quello di sentirsi amato, di sentirsi apprezzato. Non capiva quelli che ambiscono in tutti i modi a ‘farsi temere’: era quanto di più lontano dal suo modo di essere”, racconta in una lunga intervista.
Dalle quattro pagine emerge un manifesto liberale che Marina definisce “potente, soprattutto guardando a ciò che accade nel mondo. È stato uno dei più convinti sostenitori di una maggiore unione tra i Paesi europei e già nel ’94 auspicava una politica estera comune e una difesa comune”. Oggi però molti considerano una maggiore integrazione europea come perdita di sovranità nazionale. Cosa direbbe il Cavaliere?
“È stato tra coloro che hanno anticipato quella che si potrebbe definire una nuova forma di patriottismo – di cui c’è tanto bisogno – un patriottismo europeo, sempre ovviamente nel quadro di un legame di ferro tra le due sponde dell’Atlantico. Sono le stesse idee che hanno ispirato e continuano a ispirare Forza Italia”.



