Due anni dalla morte di Giulia Cecchettin, il padre: “Per me ogni giorno è ricorrenza”

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“Grazie mille per il sostegno morale. Oggi tutti mi sono vicini perché ricorre il secondo anno dalla mancanza di Giulia. Io parto invece da un presupposto che per me non ci sono ricorrenze, perché ogni giorno per me è una ricorrenza e più volte al giorno il mio pensiero va lì. Quindi per me oggi non è diverso da ieri non sarà diverso da domani”.

A distanza di due anni dalla morte della figlia Giulia Cecchettin, il padre, Gino, ora presidente della Fondazione che porta il nome della figlia, ha tenuto un’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio.

“Per quanto riguarda il rapporto con gli altri enti – ha detto – negli assiomi della fondazione c’è proprio quello che bisogna fare sistema, bisogna cercare di unire le forze tant’è vero che abbiamo fatto già degli accordi con alcune delle associazioni che gestiscono centri antiviolenza. Per esempio, con Differenza donna, abbiamo fatto nascere un centro antiviolenza nuovo su Roma, proprio perché siamo convinti dell’importanza di questa struttura che è la prima al soccorso delle donne”,  ha detto Gino Cecchettin.

“Cosa si può fare di più? Sostenere queste associazioni, sostenere dal punto di vista finanziario i centri antiviolenza nel modo che possa essere utile per ogni donna vittima di violenza – ha aggiunto -.

Sono ancora insufficienti. Leggevo che dal rapporto Stato-Regioni ne servirebbero almeno 10 volte tanto. Quindi è chiaro che molte donne non trovano risposta perché intasati da tantissime richieste.

Quello che possono fare le istituzioni è garantire sussistenza, sufficienza ed eventualmente parlare con le associazioni che gestiscono i centri antiviolenza e capire come fare per adeguare il numero di questi centri”.