Roberto Vannacci è stato bandito anche dalla Lega, e in particolare dalla campagna elettorale in Veneto. La ragione è ovvia e l’hanno capita persino i leghisti: fa perdere molti più voti di quanti ne porti. Lo riporta, tra gli altri, il “Fatto Quotidiano”.
E così, dopo i disastri in Toscana (dove ha portato la Lega al 4,5%), le gaffe continue e ripetute, i revisionismi storici sul fascismo, i maggiorenti della Lega in Veneto, Zaia e Fontana, gli hanno dato il benservito, col placet di Salvini. E a tutti i candidati l’ordine di non fare eventi elettorali, comizi né altro con l’ex generale in pensione. Insomma, doveva essere l’uomo della Provvidenza che avrebbe rilanciato la Lega.
Nel giro di un anno, è finito per diventare una specie di paria da isolare e tenere lontano perché non faccia danni. Che mesta, triste, parabola.


