E’ iniziata la terza guerra mondiale

0
3

I politicanti vogliono mandare a morire in guerra i nostri figli ed i nostri nipoti. Ma da oggi al giorno in cui moriranno, non ne parleranno mai

Eppure la guerra non è altro che morte e distruzione oltre che una onda di dolore che devasta le famiglie per generazioni. I politicanti parlano dei giovani morti al fronte solo dopo, quando sottoterra diventano eroi che si sono sacrificati per tutti noi.

A quel punto erigono monumenti e una volta all’anno le autorità si presentano tutte eleganti e col volto triste. Poi però i politicanti cambiano e il tempo passa. Come per i monumenti sparsi per l’Italia che ricordano le giovani generazioni morte nel corso della prima Guerra Mondiale.

È passato poco più di un secolo e quei monumenti si sono ingrigiti per le intemperie e sono sovente ricoperti di erbacce.

A fatica si leggono ancora i loro nomi antichi e le date di nascita e di morte di quelle vite spezzate nel pieno della loro giovinezza.

Furono intorno ai 650.000 i morti italiani, erano i figli e nipoti dei nostri avi che un giorno hanno ricevuto a casa una cartolina e sono stati obbligati a mollare tutto di colpo e partire per il fronte.

Prima l’addestramento per imparare ad ammazzare, poi la trincea a bere grappa per trovare il coraggio di lanciarsi verso la morte, verso altri giovani nascosti sull’altura di fronte. Figli e nipoti di famiglie straniere ma vittime della stessa identica angoscia e disperazione.

Alcuni storici faticano perfino ed identificare il vero casus belli di quella guerra sanguinaria definendola una follia collettiva.

Ma tutte le guerre lo sono. È passato poco più di un secolo ed i confini per cui sono morti tutti quei giovani italiani, si passano in auto senza nemmeno bisogno di mostrare la carta d’identità. E questo perché dopo essersi sterminati per secoli a vicenda, i popoli europei hanno deciso nel frattempo di unirsi.

Hanno scoperto che cooperando e condividendo invece di spararsi addosso, sono tutti più sicuri e più ricchi. Ci è voluta un’altra guerra mondiale per capirlo, ma comunque ci siamo arrivati dando vita al più lungo periodo di pace e di progresso della storia continentale. Ma si sa, se gli uomini non imparano dai loro errori, prima o poi li ripetono. Ed eccoci qui. E’ iniziata la terza guerra mondiale coi paesi europei che hanno rimesso in moto la macchina della morte.

Trovato il pretesto, hanno iniziato a spargere odio e paura tra la cittadinanza in modo da sottrargli immense risorse per produrre marchingegni omicidi e raccattare reclute. Gli servono giovani, quelli che fino a ieri trascuravano ed ignoravano e di colpo diventano indispensabili. I figli dei potenti finiranno al massimo in qualche ufficio nelle retrovie, mentre i figli della gente comune in prima linea.

A sparare all’impazzata fino alla bomba che li dilanierà, fino al ritorno avvolti nella bandiera mentre i politicanti si godono il macabro spettacolo dalle loro poltrone vellutate e l’industria della morte incassa immensi profitti nell’ombra.

E tutto questo senza uno straccio di motivo, con la Russia che ha ripetuto fino alla noia di non aver nessun interesse ed intenzione di invaderci e nemmeno la capacità, ma vuole solo essere lasciata in pace.

E tutto questo per mano di classi dirigenti talmente detestate dai cittadini che la maggioranza non vota nemmeno più rendendo di fatto la democrazia monca e lorsignori politicamente zoppi.

E tutto questo quando i popoli europei vogliono e chiedono la pace da anni ed una politica che si occupi di loro invece che di deliri bellici suicidi da secolo scorso. E tutto questo tradendo il vero grande traguardo dell’Europa che è la pace e quindi mettendo a rischio la sua sopravvivenza.

E tutto questo con ordigni che oggi attraversano i cieli per migliaia di chilometri a velocità ipersonica rendendo di fatto la casa di ognuno di noi, una trincea. E tutto questo col rischio di una escalation nucleare dalle conseguenze inaudite.

Davvero folle, davvero vergognoso. L’unica speranza è che rispetto ad un secolo fa, la cittadinanza è più istruita e libera ed emancipata. Al punto che certe manipolazioni propagandistiche di massa potrebbero fare cilecca e addirittura scatenare rivolte popolari in grado di bloccare per tempo la macchina della morte. Già, la terza guerra mondiale è già iniziata, ma gli servono i nostri figli e i nostri nipoti per combatterla e siamo ancora in tempo. Sia per fermarli sia per dar vita ad una politica decente in modo da girare questa penosa pagina storica e riprendare la via della pace.

Tommaso Merlo