Nel 2020 ha invece sostenuto il sì al referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari.
Nel 2014 il Movimento 5 Stelle l’aveva proposta per la presidenza della Repubblica.
Centinaia di lettori del Fatto l’hanno indicata come il loro candidato preferito anche lo scorso gennaio, durante la nuova corsa per il Colle.
Negli stessi giorni la costituzionalista ha firmato, insieme a un gruppo di autorevoli studiosi di diritto, l’appello contro la candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale, definita “un’offesa alla dignità della Repubblica e di milioni di cittadini italiani”.
Dunque “non esistono”, in base alla Carta, “ragioni diverse dalla necessità di rispondere a un attacco armato sul proprio territorio che possano legittimare la guerra.
L’anno scorso aveva bocciato l’ipotesi – ventilata dal leghista Giancarlo Giorgetti – di un semipresidenzialismo de facto in cui il presidente della Repubblica allarga le sue funzioni approfittando della politica debole
“È inammissibile una prassi che stravolga i principi fondamentali del sistema costituzionale.
È una tesi che non sta in piedi.
A me pare sia un attacco alla Costituzione”



