Il sondaggista di cui mi fido di più – Corrado Guzzanti – faceva le domande così: “Ha torto la Sinistra o ha ragione la Destra”? E d’altra parte, viste le cantonate collezionate negli ultimi anni, tendo a diffidare delle rilevazioni, anche perché a pagarle sono quasi sempre gli editori di tv e giornali che tifano già abbondantemente per questo o quel partito, e gli istituti di ricerca, al pari di tanti giornalisti apparentemente indipendenti, si sa che attaccano il carro dove vuole il padrone.
PUNTO STAMPA DI GIUSEPPE CONTE
Se però prendiamo l’insieme delle ultime ricerche, usando come detto tutte le pinze necessarie, vediamo che nessuno sta recuperando più dei Cinque Stelle, compresa la Meloni e Letta, dati in testa ma con una crescita minore rispetto a Conte.
Un dato sorprendente se consideriamo che i partiti tradizionali sono pompati da sempre sui mezzi di informazione, e se non bastasse stanno già coprendo le città e internet di manifesti e pubblicità che paghiamo noi, a nostra insaputa, con il finanziamento pubblico, mentre i 5S hanno restituito pure questi quattrini, e dunque al momento non c’è traccia sui cartelloni.
Cosa resta? A Sinistra non molto, a parte la riserva indiana di De Magistris e Potere al popolo, mentre i grandi valori che vanno dal welfare all’ambientalismo, dalla lotta alle mafie alle riforme, dal far contare i cittadini e non i soliti privilegiati, restano prerogativa dei 5 Stelle.
E pure senza pubblicità, o tv e giornali che ne parlino, via via che ci si avvicina alle urne gli elettori cominciano a domandarsi se fare gli interessi propri o quelli di Lorsignori. Ed ecco spiegato perché il Movimento recupera e gli altri scendono.
Gaetano Pedullà

