“Siamo alle prese con la frenata. Il rischio è che dopo lo slancio post pandemico il Paese finisca per arenarsi su ritmi di crescita bassa, vicina alla stagnazione”
Roma – L’ex ministro dell’ambiente e della tutela del territorio Gian Luca Galletti, intervistato dalla testata giornalistica MOW (mowmag.com) inquadra l’attuale fase economica: “Ora siamo alle prese con la frenata: una contrazione del Pil dello 0,4% per il secondo trimestre dell’anno, la previsione di crescita per l’anno in corco scesa allo 0,9%, l’indice pmi sceso sotto 50, il calo dei prestiti (-3,7% su base annua) e a luglio la prima flessione dell’occupazione, pari a 73mila unità. Il tutto con l’inflazione ancora alta, al 9,6% sul carrello della spesa, e la previsione di tassi alti ancora a lungo – dettaglia l’ex ministro su MOW – l’Ocse assicura che nel 2024 l’Eurozona assisterà ad una ripresa. Personalmente, vedo il rischio è che dopo lo slancio post pandemico il Paese finisca per arenarsi su ritmi di crescita bassa, vicina alla stagnazione.”
Sempre sulle pagine della testata lifestyle di AM Network, Galletti specifica anche che: “le diseguaglianze non minacciano solo lo sviluppo economico, ma anche le basi democratiche del Paese. I populismi, le crisi delle democrazie occidentali provengono anche da qui. Con il Governo Draghi l’indice di Gini, che misura proprio le diseguaglianze nella distribuzione del reddito, è sceso consistentemente e così anche il rischio di povertà.
A dimostrazione che il welfare incide – illustra Gian Luca Galletti su MOW – dobbiamo però dire che venivamo da una fase particolare: inflazione bassa, politiche straordinarie di spesa pubblica, al riparo dai vincoli di bilancio, ricorso ingente a strumenti di sostegno dei redditi. Non poteva durare a lungo. E infatti i nodi iniziano a ripresentarsi.”



