EDUCAZIONE FINANZIARIA: BEN OLTRE IL 90% DEGLI UNDER 20 VUOLE STUDIARLA A SCUOLA

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Eccellente risultato di un sondaggio condotto da Regione Lombardia su un rappresentativo campione di giovani tra i 16 e i 18 anni, tra i quali soltanto l’11% dichiara di conoscere “abbastanza” la disciplina della finanza

Si conferma il pionierismo di iniziative come quelle portate avanti dal banchiere scrittore Beppe Ghisolfi, che nel corso degli ultimi vent’anni ha ampliato l’attività divulgativa dalle Elementari rapidamente alle Medie e alle Superiori, promuovendo specifici concorsi tematici per gli studenti

 

Una medaglia dalle due facce: la prima dice che soltanto un 11 per cento di under 20, collocato per la precisione nella fascia di età tra i 16 e i 18 anni, dichiara di conoscere “abbastanza” le materie dell’economia applicata alla finanza; la seconda faccia della stessa medaglia, di fatto speculare alla precedente, certifica però che ben il 91 per cento del target anagrafico in questione vorrebbe che l’educazione finanziaria formasse oggetto di studio nelle scuole.

Questo perché, come evidenziato in un importante sondaggio promosso da un bando di Regione Lombardia, la gran parte dei giovani non ancora ventenni, e in attesa di conseguire il diploma superiore, apprende informazioni finanziarie in maniera informale e non coordinata prevalentemente attraverso i mass media e le discussioni in famiglia.

La rilevazione ribadisce pertanto e in maniera ulteriore l’esigenza di istituzionalizzare una disciplina non più rinviabile nella obbligatorietà e nella universalità del suo insegnamento: ciò anche in coerenza con la necessità per l’Italia di recepire le più recenti direttive europee a favore della tutela dei consumatori utenti dei servizi bancari e finanziari e la nuovissima direttiva di Bruxelles che introduce il concetto di “finanza sostenibile”, vale a dire il primo passo nella direzione della “finanza etica”, con disposizioni volte a orientare le scelte di risparmio e di investimento verso titoli rappresentativi di settori socialmente sensibili sia del profit che del non-profit.

Il sondaggio sottolinea una domanda sociale diffusa che storicamente era già stata intercettata da iniziative pionieristiche come quelle condotte da vent’anni a tutt’oggi dal banchiere scrittore Beppe Ghisolfi, le cui attività divulgative fra i banchi didattici si sono rapidamente e progressivamente estese dalle Elementari alle Medie e alle Superiori, con la previsione e l’ideazione di concorsi di idee a tema fra scolari per interpretare il concetto del risparmio.

La Lombardia si aggiunge pertanto alla Regione Veneto nel novero delle istituzioni pubbliche elettive orientate a inserire l’educazione alla finanza nel contesto degli strumenti della politica economica e sociale dei rispettivi territori.