EDUCAZIONE FINANZIARIA: CONTO ALLA ROVESCIA IN SENATO PER IL BANCHIERE BEPPE GHISOLFI

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Il settimanale appuntamento con l’educazione finanziaria è dedicato questa settimana all’audizione online convocata per questo mercoledì pomeriggio dal presidente della commissione istruzione e cultura di palazzo Madama, Riccardo Nencini, sul testo unificato dei progetti di legge per la definitiva introduzione della disciplina nelle scuole

Conto alla rovescia per il Banchiere internazionale e scrittore Beppe Ghisolfi che mercoledì pomeriggio si appresta a prendere parte, come consigliere e unico rappresentante italiano nell’istituto mondiale delle casse di risparmio, all’audizione convocata dal presidente della commissione istruzione e cultura del Senato, Riccardo Nencini, sul testo unificato dei progetti di legge finalizzati a rendere definitiva l’introduzione dell’insegnamento economico finanziario nelle scuole.

Intervistato dall’editrice Loredana Buoso e dal direttore politico Alessandro Zorgniotti, il Professor Ghisolfi ha colto l’occasione per ricordare la situazione normativa vigente in altre aree dell’Europa e del mondo sugli stessi argomenti: l’educazione finanziaria è da tempo obbligatoria in 25 dei 50 Stati federati negli USA, mentre in Europa analogo vincolo all’insegnamento vige per esempio in Germania, Portogallo, Danimarca e Finlandia. Ulteriori Nazioni come Francia, Regno Unito e Giappone, hanno invece adottato strategie di secondo livello avanzato (l’Italia si trova attualmente al primo) che pur non consistendo in leggi prevedono direttive di alfabetizzazione economica indirizzate al sistema dell’istruzione e della formazione.

Fin dal 2011, anno dello scoppio della grande crisi dei debiti sovrani, il comitato economico e sociale della UE (equivalente del CNEL italiano) aveva formulato una raccomandazione proponendo l’introduzione obbligatoria dell’educazione finanziaria nella totalità degli Stati membri.

In Italia sembra quasi esistere un rapporto di proporzionalità inversa tra propensione al risparmio, che fa del nostro un Paese meritorio e meritevole, e propensione all’informazione economica. “Abbiamo il massimo di risparmio e il minimo di educazione finanziaria – ha commentato Ghisolfi – e nella situazione generale attuale questo espone la ricchezza, accantonata dalle famiglie italiane, ai rischi dell’inflazione (che Luigi Einaudi definiva la vera “tassa sui poveri”) con la prospettiva di vedere tra qualche anno impoverito il nostro potere d’acquisto di alcune centinaia di miliardi. Nel nostro Paese esistono Istituzioni che stanno svolgendo un ottimo lavoro promozionale, come la fondazione Feduf fortemente voluta dal Presidente ABI Antonio Patuelli e diretta da Giovanna Boggio Robutti, e come il comitato ministeriale di programmazione diretto da Anna Maria Lusardi, ma tali iniziative necessitano di essere istituzionalizzate, per esempio come si è fatto nella Regione del Veneto dove vige da qualche anno una legge regionale espressamente dedicata all’educazione finanziaria”.

Il corrispondente ds Tirana Alessandro Zorgniotti ha concluso ricordando alcune buone prassi in fase di introduzione proprio in Albania (dove i Manuali del Professor Ghisolfi sono apprezzati e diffusi fin negli ambienti governativi): è imminente la rielezione parlamentare di Gent Sejko a riconfermato governatore della Banca centrale d’Albania, ruolo nel quale egli ha avviato la strategia nazionale dell’educazione finanziaria coinvolgendo anche gli enti del microcredito al consumo; così come è in dirittura d’arrivo la legge della ministra Edona Bilali (che con il Banchiere scrittore piemontese ha svolto una videoconferenza su tale testo normativo) sulle start up, che inserisce d’ufficio il sistema scolastico e universitario nell’ecosistema delle imprese innovative, rendendo di fatto obbligatorio l’insegnamento delle materie digitali e finanziarie.

L’educazione finanziaria è un fattore non soltanto di apprendimento nozionistico, ma prima di tutto di equità economica e sociale, perché combatte il fenomeno della povertà educativa e aiuta a prevenire la piaga dello spopolamento.

In Italia si parla di alternanza o di dualismo scuola – lavoro come di un sistema giustamente superato e non più sicuro; e se cominciassimo a parlare, per proiettarci al futuro, di convergenza scuola-finanza-industria? Renderemmo un servizio ai giovani, alle famiglie, al Paese.

Dir. Politico Alessandro ZORGNIOTTI