Educazione finanziaria nella didattica a distanza: in campo la Banca d’Italia

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Un recente seminario web ha sottolineato quella che la pandemia ha confermato come emergenza nazionale: le lezioni scolastiche su Internet devono accelerare sulla cittadinanza economica per tutti. E, come ribadito più volte dal Banchiere scrittore Ghisolfi, portare l’Italia alla media OCSE delle altre Nazioni occidentali.

La legge sull’educazione civica approvata nel 2019 necessita di alcuni decreti attuativi da parte del ministero dell’istruzione: siano usati per recepire il grande lavoro di enti come Bankitalia, FEDUF, CNEL e il comitato del professoressa Lusardi

L’educazione finanziaria deve diventare prioritaria nella Dad, la didattica a distanza. Un tema sul quale è intervenuta ancora di recente la Banca d’Italia, promotrice di un seminario web assieme all’istituto Invalsi, l’ente dedicato alla valutazione dei sistemi di istruzione tramite lo svolgimento di prove commissionate agli studenti. La Banca centrale nazionale, presieduta dal Governatore Ignazio Visco, ha sottolineato – assieme ai dirigenti dell’istituto Invalsi – che le nuove modalità di apprendimento scolastico devono rappresentare l’opportunità per accelerare sulla cittadinanza economica come patrimonio accessibile a tutti, attraverso una applicazione dei decreti ministeriali che inserisca espressamente le nozioni di alfabetizzazione finanziaria all’interno dell’educazione civica reintrodotta nel sistema scolastico italiano da una legge quadro del 2019. Non si parte da zero, anzi i contenuti sono quelli degli atti prodotti dal comitato ministeriale, presso il dicastero dell’economia e delle finanze, diretto dalla professoressa Anna Maria Lusardi, a consuntivo delle circa 600 iniziative che hanno animato il mese dell’educazione finanziaria. La pandemia e i suoi effetti sulla vita lavorativa delle persone hanno confermato, come è stato più volte spiegato dal Banchiere scrittore Beppe Ghisolfi, che l’economia si occupa di noi proprio quando siamo noi a non occuparci di lei, o quando consideriamo scontati dei passaggi che non lo sono affatto. Motivo per cui, se non sarà il ministero dell’istruzione a non occuparsi di finanza nei prossimi decreti attuativi dell’educazione civica, saranno nuovamente i mercati finanziari a decidere le sorti degli studenti e delle loro famiglie.