Elezioni 2022, il peggio è già qui, a tutti i livelli

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Ormai il mio disprezzo per i piddini italiani e americani è tale che alle prossime elezioni rischio di votare per Meloni e per Trump.

Sapendo benissimo che sono dei liberisti anche loro, anzi peggiori, però fanno finta di credere in certi valori tradizionali e come ho scritto tante volte fra chi predica bene ma razzola male e chi predica male e razzola coerentemente, preferisco il primo in quanto costretto, almeno, a uno sforzo, a una tensione.

Per non dire del fastidio fisico e intellettuale che mi provocano personaggi come Letta, Di Maio e Calenda o Biden e Pelosi, con il loro culto della libertà personale di essere e sentirsi ciò che si vuole, senza alcuna responsabilità e vincolo.

In altre parole sto perdendo qualsiasi fiducia nella possibilità di fermare la deriva consumista e globalista se non con un trauma che potrebbe esserci fatale ma anche portare alla rinascita di una vera sinistra e così salvarci attraverso il ritorno della politica, al contrario dello stillicidio qualunquista che sta inesorabilmente portandoci all’estinzione e, ancor più rapidamente, alla scomparsa della civiltà.

Tanto peggio tanto meglio, dunque? No, per il semplice motivo che il peggio è già qui, a tutti i livelli: individualismo ed edonismo rampanti, sistematiche privatizzazioni, saccheggio e degrado dell’ambiente, rincoglionimento mediatico, analfabetismo di ritorno, mito delle celebrity e del denaro, religione del successo e del nuovo.

Se Conte e un M5S degrillizzato saranno capaci di proporsi come forza veramente nazionale popolare (ossia socialista, statalista, conservatrice, patriottica), allora avrò la possibilità di votare in positivo, per ciò che credo, e non avrà importanza che all’inizio non si arriverà neppure vicini al potere: la politica è impegno, partecipazione, non mero desiderio di vincere.

Altrimenti per quel che mi riguarda l’unica soluzione sarà puntare a indebolire, per cominciare, il partito della correttezza politica, dei monopoli economici e del pensiero unico; preparandoci intanto per l’occasione che improvvisa si presenterà quando la catastrofe prossima ventura arriverà.

Francesco Erspamer