Notizie drammatiche continuano a giungerci dalla capitale Minsk e dalla #Bielorussia, dove il 9 agosto si sono tenute le elezioni presidenziali, confermando per il sesto mandato consecutivo il presidente uscente Alexander Lukashenko, con il sospetto di brogli elettorali e manipolazioni.
Sono state elezioni molto attese: per la prima volta dopo oltre due decenni di governo autoritario, l’opposizione era riuscita a trovare grande spinta ed entusiasmo, raccogliendosi intorno a tre leader donne e alla principale candidata dell’opposizione Svetlana Tikhanovskaja, di cui vi avevo già raccontato in un post precedente (https://tinyurl.com/y3nb8c4j).
Le manifestazioni a seguito delle elezioni sono state brutalmente represse e non posso che condannare le violenze che si sono perpetrate e che rappresentano una palese violazione di qualsiasi stato di diritto, dei principali diritti civili e delle fondamentali libertà democratiche, inclusa quella della libertà di stampa.
Un dimostrante è morte nella notte dopo le elezioni, mentre si registrano centinaia di feriti, migliaia di arresti indiscriminati e decine di dispersi, oltre all’oscuramento sistematico di internet ed altre forme di intimidazioni contro i manifestanti.
Assieme agli altri colleghi della commissione Affari Esteri abbiamo condannato fermamente le violenze ed anche la Farnesina ha invitato le autorità di Minsk ad avviare al più presto un dialogo con le opposizioni ed a mettere in atto tutte le misure necessarie ad allentare le tensioni, mentre per venerdì a Bruxelles è convocato un consiglio Esteri straordinario.
Vi terrò aggiornati!
