In questo avvio di campagna elettorale Calenda è iperattivo. Si attribuisce ogni ruolo, definisce poi le funzioni degli altri in maniera apodittica, distribuisce patenti e alimenta Calenda lo statista dei Parioli:
Ma arriva anche a rivelare i suoi limiti, cercando di fare una campagna elettorale per interposta persona. Propone infatti Draghi a Palazzo Chigi e non sé stesso.
Ma Mario Draghi ha sempre escluso un suo impegno in politica, né diretto, costituendo movimenti o liste, né, bisogna immaginare, indiretto, affidando a Calenda o a qualcun altro il ruolo di suo rappresentante e portavoce”.



