Maia Sandu, presidente della Moldavia, ha vinto il ballottaggio presidenziale ottenendo un secondo mandato, confermando la sua visione filo-occidentale per il futuro del Paese.
Le elezioni nell’ex repubblica sovietica, situata tra l’Ucraina dilaniata dalla guerra e l’Unione Europea, sono state funestate dalle accuse di ingerenza da parte di Mosca. Il voto chiave ha avuto luogo solo due settimane dopo un referendum che ha sostenuto l’adesione all’UE con un margine molto sottile. Sandu ha ottenuto il 54,91% dei voti contro il 45,09% di Alexandr Stoianoglo, sostenuto dai socialisti filorussi ed estromesso dal ruolo di procuratore generale lo scorso anno. La 52enne ex economista della Banca Mondiale ha ringraziato i sostenitori esultanti per “il loro voto onesto”, consolidando così il suo sostegno tra i moldavi, nonostante un clima elettorale teso e segnato da accuse di interferenze straniere e brogli.
La vittoria di Sandu rappresenta una chiara direzione per la Moldavia: una scelta di vicinanza all’Unione Europea e di progressivo allontanamento dalla sfera di influenza russa, un tema che la presidente ha ribadito con fermezza dopo aver reclamato la vittoria. “Oggi, cari moldavi, avete dato una lezione di democrazia, salvando la Moldavia!” ha dichiarato, riferendosi alla sua visione di un futuro europeo e democratico per il paese.
