Cingolani ha riproposto l’esempio del gas naturale, “che fa capire quando l’ideologia sbatte la testa contro il buon senso – ha detto -. Nel 2000 eravamo in grado di produrre oltre il 20% del nostro gas con giacimenti nazionali. Vent’anni dopo ne produciamo il 3%”. E se si pensasse che questo è avvenuto con un parallelo abbattimento di consumi, emissioni e impatto ambientale si sbaglia: “siamo semplicemente andati a comprare il gas altrove, in particolare in Russia”.
Ora il Pnrr “quando lo abbiamo scritto, non c’era la guerra, non c’era la siccità o la mancanza di gas e siamo stati costretti a guardare a lungo”. Con un piano strategico su grandi priorità “che non hanno un colore politico – ha detto – ma che sono interresse prioritario della società”.


