Con l’intensificarsi dei segnali di rallentamento economico prende sempre più piede la rotazione settoriale (e anche per paese) a favore di quegli investimenti meno sensibili all’andamento dei vari Prodotti Interni Lordi
Dalle due sponde dell’Atlantico stanno arrivando segnali abbastanza chiari sulla prossima traiettoria dell’economia: mercato del lavoro meno brillante, indici anticipatori in flessione e ordini prospettici sottotono sono tutti elementi che contribuiscono a delineare un quadro per i prossimi mesi che vede la crescita economica in affanno.
Gli investitori si stanno velocemente allineando a queste prospettive ruotando i portafogli verso allocazioni che siano meno soggette agli andamenti macro e per cui in prospettiva più stabili.
Il settore farmaceutico è tra i beneficiari di questo spostamento verso asset più difensivi, complice valutazioni in media e buone prospettive nei prossimi anni relativamente alla numerosità di nuovi farmaci già pronti per la distribuzione. Agli antipodi troviamo invece la componente ciclica per eccellenza, cioè quella industriale che infatti è stata tra le peggiori nel corso delle ultime due settimane.



