Il direttore generale della società di gestione delle Ferrovie statali albanesi, nel corso di una propria intervista ai mass media locali, ha evidenziato l’ottimo livello di avanzamento del cronoprogramma dei cantieri della strada ferrata che, ultimata attualmente all’85 per cento delle opere connesse al materiale rotabile, sarà abbinata, nell’arco dei prossimi dodici mesi, alle opere di realizzazione e messa in esercizio delle stazioni per i passeggeri e le fermate intermedie dei vettori
Il responsabile delle Ferrovie albanesi, onorevole Ergys Verdho, ha ricordato che, “sulla base del buon avanzamento dei lavori verificatosi durante l’anno in conclusione, le aspettative sono che nel 2026 avremo a disposizione e percorribile la prima linea ferroviaria moderna e a trazione elettrica nella storia del nostro Paese. Nel frattempo, a gennaio avvieremo i cantieri per la costruzione delle stazioni e per la loro elettrificazione, questi lavori saranno terminati entro l’anno e coinvolgeranno contestualmente più punti del territorio attraversato fra Durazzo, Tirana e l’aeroporto internazionale di Rinas”.
A metà percorso, all’altezza della municipalità di Vora nella contea di Tirana, partirà l’intersezione di connessione con l’estremità dell’Albania settentrionale e con il Montenegro, all’altezza del Comune di Hani Hoti: “Si tratta del più grande progetto infrastrutturale, costato 370 milioni di euro per una lunghezza complessiva di 120 chilometri. Ci aspettiamo che la sua costruzione venga avviata nel corso dell’anno prossimo”.
Il responsabile delle Ferrovie ha quindi spiegato perché il progetto Tirana-Durazzo, via Rinas, è stato accompagnato da ritardi temporali: “Al Forum dei Balcani Occidentali, per il finanziamento di numerosi progetti infrastrutturali, nel 2015 fu assunta l’iniziativa per linee ferroviarie paneuropee, dove il collegamento dell’Albania con il Corridoio VIII acquisì una rilevanza europea. I progetti supportati da finanziamenti esteri, come nel caso in questione, hanno le proprie burocrazie, e l’esperienza della Tirana-Durazzo-Rinas ci ha insegnato molte vicende che non si verificheranno più nel progetto Vore-Hani Hoti. Va infatti ricordato che nel 2015 era stato concepito un treno a gasolio, mentre nel 2019 fu rivisto il progetto nel segno della una linea elettrificata, dunque ripartendo da zero. L’altra componente dei rallentamenti è stata quella degli edifici della stazione, che ha imposto una revisione per adeguare il collegamento con le sale operative. Il tutto nel mezzo del terremoto del 2019 e della crisi pandemica del 2020, che hanno determinato ulteriori rallentamenti e incrementi nei prezzi di fattori prodotti e materie prime. Circostanze non più ripetibili negli interventi infrastrutturali che seguiranno”.
La società delle ferrovie statali della Repubblica d’Albania è vigilata dal Dicastero delle infrastrutture e dei trasporti diretto dalla Vicepremier e Ministro delegato Belinda Balluku.





