Quando parliamo del futuro dell’Italia dobbiamo partire dal presente. Oggi oltre alla pandemia, alla guerra, alla crisi economica e sistemica, alla crisi dei regimi democratici, il nostro paese è alle prese con gravi problemi che, se non approcciati e risolti, pregiudicheranno il futuro
Uno di questi, a cui noi di Unione Cattolica diamo molta importanza, è la crisi di nascite giunta a tal punto che nel 2021 i nati in Italia sono stati per la prima volta di sempre sono scesi sotto le 400.000 unità. In quattro anni abbiamo perso 1.300.000 cittadini. In 40 anni abbiamo perso 6 milioni di giovani. Andando di questo passo tra 40 anni avremo 47 milioni di abitanti, come all’inizio del 900.In un paese di vecchi immaginate come sarà possibile pagare le pensioni e il welfare. Se non si trova una soluzione a questo problema dovremo sperare solo nel contributo del cosiddetto “meticciato”,una brutta parola ma che significa che solo gli stranieri possono rimpolpare la popolazione (e qui ci sono e ci saranno altri problemi che vedremo in un altro momento). La Dottrina Sociale della Chiesa pone il problema della famiglia naturale al centro di ogni politica. Oggi la carenza di aiuti pubblici nei confronti della famiglia penalizza chi vuole avere figli. Avere figli è economicamente penalizzante.
E’ difficile conciliare l’occupazione femminile e la famiglia, la precarietà del lavoro,la mancanza di una casa. Occorre il reddito di maternità,il quoziente famigliare, la garanzia dello stato per i mutui delle giovani coppie. Sono tanti i problemi che impediscono ai giovani di approcciarsi responsabilmente alla vita di coppia e alla procreazione.
Papa Francesco in Amoris Laetitia afferma che in questi tempi mutati la bellezza della famiglia non possa essere disgiunta dal prendersene cura,franchezza dell’annuncio evangelico e tenerezza dell’accompagnamento.L’importanza della parola sempre nuova del Vangelo,una parola esigente che vuole liberare le relazioni umane dalla schiavitù che spesso ne deturpano il volto e le rendono instabili. La dittatura delle emozioni, l’esaltazione del provvisorio che scoraggia gli impegni per tutta la vita. Il predominio dell’individualismo è la paura del futuro.
Erminio BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA



