Oggi alle prese in Europa con la più grave crisi del dopoguerra, quella Ucraina, vediamo il nostro governo alle prese con grandi problemi che ne minano la stabilità
Al primo posto la crisi energetica: Draghi e il suo ministro degli Esteri Di Maio (sic…!) si agitano, e giustamente, nel mondo per trovare alternative al gas russo. Il viaggio in Algeria è stata una tappa per trovare 3 miliardi di ulteriori mc. di gas in aggiunta ai normali contratti già in essere.
Ovvero passare da una dittatura ad un’altra che rende instabili regole e contratti. Estrarre il nostro gas? No!
Costerebbe meno,potremmo evitare dipendenze estere ed essere quasi autonomi energeticamente. Ma occorre una legge (non basterebbe uno dei vituperati decreti?) e qui la politica non decide! Va in malora la nostra manifattura per i costi energetici? E chi se ne frega! Al secondo posto viene l’aggiornamento del catasto, foriero di nuove tasse. Lo scontro tra i partiti è al calor bianco.
Non basterebbe inserire nell’aggiornamento anche una riduzione dell’IMU, dell’Irpef sugli immobili liberi, dellla Tari ect. questo sì, potrebbe essere il modo più sincero di risolvere il problema a tasse invariate.
A parole sembrano tutti d’accordo,nei fatti c’è la malafede di sinistra e cinque stelle che sono per l’aumento delle tasse sugli immobili. Unione Cattolica è a fianco di chi vuole pagare le tasse nel modo giusto: chi ha di più paghi di più! Sulla prima casa non si possono spremere le rape! Con il nuovo catasto si supererebbe tranquillamente il limite Irpef di 4000 euro e questo sì dovrebbe essere aumentato. Il terzo punto è l’incapacità di questo governo di superare lo scoglio giustizia. Non si riesce nemmeno ad approvare una riformina! Osteggiata da tutti (oltretutto il governo sta osteggiando il referendum). La politica non decide, il governo quasi tecnico non decide, chi decide in questo Paese? L’Italia va in malora? Quale alternativa? Forse la decrescita “infelice”?
ERMINIO BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA
