La crisi pandemica,che stando agli ultimi bollettini non sembra ancora conclusa,la guerra in Ucraina e la crisi energetica,hanno reso la crisi economica incombente sempre più drammatica
Andiamo verso un’economia di guerra? I prodromi ci sono tutti.Il vero problema che ieri, oggi e domani a pagare dazio sono sempre i più poveri. Chi non ha risorse o chi ne aveva appena sufficienti prima di queste crisi,non sono più in grado di fare fronte alle esigenze primarie per sè e la propria famiglia.Il distacco delle istituzioni e della politica politicante dai bisogni delle persone è sempre più evidente.
Arriveremo allo scontro sociale come molti credono ed alcuni auspicano?
Speriamo di no! Le prossime elezioni politiche sono il viatico per insediare nel paese delle persone che abbiano veramente interesse verso gli ultimi e i veri problemi della gente. Oggi in Italia ci sono 6 milioni di poveri (povero vuole dire che non è in grado di dare sostentamento a sè e alla propria famiglia,sia in termini alimentari che di un tetto sulla testa, ovvero quel minimo di sicurezza per rendere la vita almeno accettabile).
Alcune organizzazione umanitarie meritorie come la Caritas, il Banco Alimentare ed altre cercano in tutti i modi di far fronte, almeno parzialmente, ai bisogni delle persone e delle famiglie. E in Europa, soprattutto nel paesi dell’est i problemi sono ancora peggiori.
In tutto questo l’UE e la BCE che fanno?
A rimorchio della Federal Reserve, tanto che l’euro si sta svalutando velocemente sulla valuta americana. Peccato che a dirigere l’economia e la politica europea siano due donne, se fossero stati maschi avremmo imprecato sulla loro incapacità! Ma il mio essere politicamente scorretto mi porta a dire che spesso anche le grandi donne sono in grado di combinare grandi disastri!
ERMINIO BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA
