L’Italia è il paese con più partiti politici d’Europa e, forse, del mondo (e qui dovremmo porci qualche domanda!)
A fronte di questa offerta “politica”così variegata,abbiamo una scarsa voglia degli elettori di partecipare alla politica (ad esclusione di coloro che vedono la politica come una professione!)e alle elezioni.Dati istat ci dicono che solo il 28% delle persone a basso reddito e scolarità partecipano al voto ,a fronte di quasi l’80% dei laureati e di coloro che sono ad alto reddito.Dati Ocse ci consegnano un Paese con una bassa scolarizzazione (abbiamo la più bassa percentuale di laureati dell’eurozona).
Che ormai siamo diventati il Paese degli ignoranti? Se guardiamo nelle strade vediamo esempi qualificati di questa affermazione. Della scuola italiana ne discuteremo in un altro momento.Oggi parliamo di politica e delle prossime elezioni. Di fronte alle promesse elettorali,ormai siamo certi,gli italiani hanno capito che sono promesse:un detto latino diceva che “spero,promitto e iuro”vogliono l’infinito futuro.
Questo a significare che ormai i cittadini hanno capito cosa farsene delle promesse elettorali,che mai verranno mantenute.L’incapacità di questa politica (e di questi politici)di fare fronte ai bisogni e alle necessità del paese sono ormai conclamate.
Chi ha più bisogno (e quel 28% è significativo) ha capito di doversi arrangiare: ma questo comporta,lavoro precario,lavoro nero,evasione fiscale,bassa natalità,degrado morale,malavita ect.Oltretutto a fronte di una legge elettorale che premia le segreterie di partito che decidono chi deve essere eletto e dove, alla faccia del rapporto eletti ed elettori.
Ormai la nostra costituzione è diventata la foglia di fico per coprire lordure tali,che gli stessi padri costituenti si rivolteranno nelle tombe. Siamo al tramonto della democrazia? Le proposte che vengono fatte di presidenzialismo e semipresidenzialismo, evidenziano una volontà di cambiamento per il cambiamento, senza sapere dove andare a parare,perchè anche nei paesi dove viene attuato vediamo lo stesso tipo di crisi del sistema.
Negli Usa, in Brasile siamo ormai allo scontro di piazza e alla violenza tra gli opposti. Credo che queste elezioni saranno le ultime con questo sistema: se i nuovi eletti non porranno un freno al degrado dellla politica e indiranno nuove elezioni, modificando anche la costituzione,con un sistema che permetta a chi vince di governare per tutta la durata dellla legislatura,saranno i moti di piazza a chiudere questa stagione della politica, con il rischio che il numero dei morti “con il covid” siano solo un antipasto.
ERMINIO BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA


