ERMINIO BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA: L’aborto e l’eugenetica

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Nell’antichità i neonati con malformazioni erano gettati dalla “rupe Tarpea”o da altre rupi ma comunque  eliminati
Con l’avvento del Cristianesimo anche le persone nate con disabilità venivano difese e considerate. Gesù nel vangelo aveva detto: guai a voi se farete del male ad uno di questi piccoli! Vivrete in eternità nel fuoco della Geenna! Con il Cristianesimo chi nasceva con handicap trovava rifugio nei monasteri e nei conventi.
Abbiamo avuto teologi,scienziati, musicisti con difficoltà  e sofferenze fisiche  vissute con dignità. Poi la massoneria ha decretato che il cristianesimo era antiscentifico e che il razionalismo doveva prevalere anche nelle nascite: ci sono vite che devono essere eliminate per  evitare loro sofferenze (quale umanità!). Oggi questa spinta all’eugenetica è arrivata al paradosso cinese che prima costringe le madri all’aborto per contenere le nascite (arrivando alla eliminazione fisica delle bambine in sovrannumero) poi decretando  che si doveva riprendere a fare figli soprattutto bambine in una concezione della biopolitica tristemente nota da Hitler a Stalin.
In occidente ormai la vita delle persone è  vista come mero costrutto economico,il laicismo spinto all’estremo e la religione  come “oppio dei popoli”.Si va in guerra per le sofferenze dei piccoli delle foche monache  ma per i milioni di morti per aborto non succede nulla.
Una  umanità abbruttita  che confida nell’eugenetica per risolvere i  suoi tanti problemi?