Mario Draghi ha usato parole che lasciano il segno sul nostro sistema giudiziario:”gli stessi magistrati hanno bisogno di una riforma che rafforzi la loro credibilità e terzietà”
Si riferiva alla riformetta Cartabia,che non riforma quasi nulla e non incide ,nè sulla politicizzazione di buona parte della magistratura,nè sul Csm o sulla separazione delle carriere,tra pubblici ministeri , procuratori , magistratura inquirente e giudici (solo così si può affermare la terzietà).
In un’ indagine demoscopica i 2 terzi della polazione italiana diffidano di questa magistratura o non ne hanno fiducia. Un Paese che non ha una buona giustizia, sia a livello civile che penale ,è un paese a scarsa democrazia.I giornali danno pochissimo spazio ai referendum del 12 giugno promosso dai radicali e dalla Lega,forse per non inimicarsi le varie correnti della magistratura.
Come Unione Cattolica,pur nel rispetto dei ruoli, riteniamo che la politica debba affrontare questo problema alla radice:dopo la riforma Cartabia, anche se il referendum non dovesse raggiungere il quorum,per via delle difficoltà frapposte allo stesso da parte di molti partiti politici (in prima fila Pd e 5 Stelle), occorrerà prendere mano ad una riforma dell’intero settore giudiziario.Con una vera riforma del Csm che veda i magistrati in minoranza (chi giudica deve essere giudicato da terzi), la separazione delle carriere con diversità di concorsi pubblici,abolizione delle correnti,chi esce dalla magistratura per fare politica non può rientrare nella stessa magistratura, cambi mestiere!
Nell’ultimo concorso da magistrato il 95%dei concorrenti è stato giudicato inidoneo per via di elaborati scritti non all’altezza (per usare un eufemismo!) I restanti candidati non riescono a raggiungere nemmeno il numero dei posti messi a concorso!
Consideriamo che i candidati non erano semplici laureati in giurisprudenza ma avvocati o con un dottorato universitario: stiamo mettendo in mano la magistratura a degli ignoranti (e qui occorrerebbe discutere del ruolo della scuola del nostro paese)?Purtroppo la fiducia va conquistata e molti bravi magistrati che fanno il loro dovere (solo il 50% dei magistrati ha aderito allo sciopero) dovrebbero cominciare a far sentire lo loro voce.
ERMINIO BRAMBILLA – UNIONE CATTOLICA



