Proseguono le indagini sulle due misteriose esplosioni che hanno interessato la petroliera Seajewel, nella notte tra venerdì e sabato al largo di Savona, quando la nave battente bandiera maltese era pronta a scaricare il petrolio.
Secondo quanto emerso dalle prime indagini degli artificieri, dopo la ricognizione effettuata ieri sulla nave, uno dei due ordigni si sarebbe sganciato accidentalmente, esplodendo sul fondale. L’altro ordigno aveva prodotto uno squarcio sulla parte sommersa dello scafo di 70×120 centimetri, senza che fuoriuscisse greggio o che qualcuno rimanesse ferito. Se anche l’altro ordigno fosse esploso sulla petroliera, probabilmente le conseguenze sarebbero state più gravi.
Naufragio aggravato dal terrorismo. È questa l’ipotesi di reato per cui indaga ora la procura di Genova. Gli atti trasmessi da quella di Savona, visto che il capoluogo ligure è competente per reati in materia di mafia e terrorismo. Mercoledì mattina il procuratore capo Nicola Piacente con la sostituta Monica Abbatecola della Dda ha avuto una riunione con il procuratore di Savona Ubaldo Pelosi, la Digos e la capitaneria di porto. Affiancata da esperti del comando generale di Roma.



