FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA

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In difesa di Jannik Sinner e del vero spirito sportivo

Dopo le polemiche sulla sua assenza in Coppa Davis, serve ricordare cos’è davvero il tennis e cosa rappresenta un campione come lui per l’Italia.

Le critiche verso Jannik Sinner per la scelta di non partecipare alla Davis mostrano un grave limite culturale. È tempo di distinguere tra tifo e conoscenza sportiva: l’Italia dovrebbe sostenere chi la onora nel mondo, non processarlo sui social.

Condivido pienamente le parole dello staff di Jannik Sinner, che hanno riportato equilibrio e buon senso in mezzo a un’ondata di giudizi frettolosi e, spesso, offensivi.

La decisione del campione di non partecipare alla prossima Coppa Davis è diventata oggetto di un attacco mediatico sproporzionato, come se il valore di un atleta si misurasse solo attraverso una convocazione in nazionale.

Eppure stiamo parlando di un ragazzo che, con umiltà, dedizione e talento, ha portato l’Italia ai vertici del tennis mondiale, vincendo tornei prestigiosi e dimostrando un esempio di professionalità, equilibrio e rispetto dentro e fuori dal campo.

La Coppa Davis, pur affascinante e ricca di storia, non ha lo stesso valore di uno Slam o delle Finals.

Chi conosce davvero il tennis lo sa bene.

È una competizione a squadre, ma non rappresenta il culmine della carriera di un giocatore.
Federer, Djokovic, Nadal e persino Alcaraz hanno più volte rinunciato a parteciparvi, senza che nei loro Paesi si gridasse allo scandalo.

Solo in Italia si riesce a trasformare una scelta professionale, dettata da programmazione e logiche sportive, in un caso nazionale.

È il frutto di una cultura sportiva troppo ancorata al calcio, dove la “maglia azzurra” è vissuta come simbolo assoluto anche in discipline individuali.

Ma il tennis segue altre regole, altri ritmi, altre priorità.

Jannik rappresenta l’Italia ogni volta che entra in campo.
Ogni vittoria, ogni gesto di sportività, ogni parola misurata sono un atto di rappresentanza.
Non serve la Davis per sentirsi orgogliosi di lui.

Attaccarlo, sminuirlo o offenderlo significa non comprendere il valore umano e sportivo di chi ha già dato tanto, spesso in silenzio, con la maturità e la compostezza che solo i grandi possiedono.

Dovremmo invece ringraziarlo.

Perché Sinner è il volto migliore dell’Italia: un giovane che lavora, che rispetta, che non cerca clamore. Un ragazzo che ci fa sentire orgogliosi di essere italiani senza bisogno di proclami.

Le polemiche passeranno, come sempre.
Ma resteranno le vittorie, l’esempio e la calma di chi, con un rovescio elegante e una mente lucida, sta scrivendo la storia del tennis e dell’Italia sportiva.

cav. Giuseppe PRETE Cancelliere Europeo della WOA