Fed: rialzo dei tassi più forte dal 2000

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La Reserve Bank of Australia (Rba), anticipando la Fed, ha aumentato il costo del denaro di 25 punti base allo 0,35% dopo averlo ridotto l’ultima volta di 15 punti base sui minimi storici nel novembre 2020

Si tratta del primo aumento dal novembre 2010 e la decisione ha un po’ sorpreso dato che il mercato si aspettava un cambio nella stance in giugno, seguendo le indicazioni del governatore Philip Lowe.

 

È stata poi la volta della Federal Reserve che ha alzato di mezzo punto percentuale i tassi di interesse, tra lo 0.75% e l’1%, con una mossa più aggressiva in direzione della lotta all’inflazione. Powell ha prefigurato ulteriori due rialzi da 50 pb nei prossimi meeting (giugno e luglio), facendo chiarezza sul ciclo di aumento dei tassi per i mesi a venire (2% entro la fine di luglio) e, cosa più importante, togliendo dal tavolo una stretta da 75 punti ipotizzata in qualche modo dal mercato per giugno.

 

Proseguendo nel percorso di ritiro accelerato dello stimolo, la Fed ha anche varato a partire da giugno la riduzione del suo portafoglio di titoli da 9 trilioni di dollari. Il ritmo mensile sarà di 47.5 miliardi fino ad agosto, che sarà alzato a settembre a 95 miliardi (60 miliardi in obbligazioni del Tesoro e 35 miliardi in bond garantiti da mutui).

 

La Banca centrale, idealmente, vorrebbe alzare i tassi abbastanza aggressivamente da riportare l’inflazione verso il target del 2% senza far precipitare il Paese in recessione. E Powell ha dichiarato che un simile scenario, il cosiddetto soft landing, ha “buone chance” di avverarsi: «L’economia americana è molto robusta e ben posizionata per sopportare strette di politica monetaria», non dà oggi segni di «vulnerabilità o rovesci». La Fed, che non ha aggiornato l’outlook, ha finora previsto una continua espansione e bassa disoccupazione.

 

In altre parole, la Fed in questo momento intende alzare i tassi a un livello “neutrale”, che non stimoli né danneggi l’economia: si dibatte all’interno della stessa Fed se la soglia sia attorno al 2.75% oppure possa avvicinarsi al 3.5%.