È l’errore che la sinistra compie da sempre, il demonizzare l’avversario. Hanno iniziato con Berlusconi ma non mi pare gli abbia portato molto bene: è una cosa poco producente per loro e inutile per il Paese.
Un dibattito acceso sui temi è salutare, la denigrazione degli avversari è profondamente sbagliata”, dice Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni sul Corrriere della Sera. E su La Stampa aggiunge che alle prossime elezioni, in caso di vittoria del centrodestra, non ci sarà “nessuna minaccia per la democrazia” e “non ci sarebbe alcun pericolo nemmeno se vincesse il centrosinistra”.
Fedriga prosegue: “Mi auguro che il punto dell’autonomia venga portato a casa il prima possibile” e “mi auguro che se il Pd sarà all’opposizione, su questo decida di collaborare. Così come è già accaduto con l’Emilia-Romagna”. Altre priorità “l’elezione diretta del capo dello Stato o l’elezione diretta del premier. Ma entrare in questo merito non è il mio.
A me, pare che il modello delle Regioni garantisca una stabilità e un arco temporale adeguato. Anche il più bravo dei premier ha bisogno di tempo per dimostrare di esserlo: l’attuale sistema taglia le gambe a qualsiasi governo.
E sulla scena internazionale, peggio ancora: agli incontri si vedono ministri e premier che hanno rapporti personali di fiducia reciproca di lunga data. Con noi, dicono ‘vediamo chi arriva stavolta dall’Italia…'”


