Feltri: “Il fisco perseguita chi paga le tasse: mi hanno chiesto 5000 euro senza motivo”

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Si parla molto di fisco, di tasse. A partire dall’ “ingorgo fiscale” di giugno, ‘via Crucis’ per gli italiani, alle dichiarazioni di Ernesto Maria Ruffini, capo della Agenzia delle entrate; che ha rivelato che in Italia ci sarebbero 19 milioni di evasori fiscali.

Combattere i furbetti è sacrosanto. Ma è interessante la notazione puntuta che fa Vittorio Feltri, direttore editoriale di Libero, sull’edizione in edicola sabato 4 giugno.  Attenzione, scrive, spesso “il fisco perseguita anche chi paga le tasse”.

Non è un parlare da qualunquista, tutt’altro, Feltri racconta un episodio increscioso di cui è stato vittima prorio in questi giorni: “Proprio ieri ho ricevuto a casa una raccomandata della famigerata Agenzia nella quale è scritto che devo versare 4.499 euro alla medesima Agenzia. Perché? Questo non è specificato.

Trattasi di una ingiunzione di pagamento immotivata”. Con il suo gusto per il paradosso scrive che gli piacerebbe essere un evasore fiscale, ma che glielo impedisce il fatto che “i  miei redditi sono tassati alla fonte, quindi non posso materialmente avere dei debiti con l’erario”. Per questo la sua osservazione è motivata e pertinente. passare da evasore è un insulto.

Tra l’altro, racconta che non è la prima volta “che mi capita di essere invitato perentoriamente a versare denaro non dovuto. Perché in Italia succede che vengono perseguiti i contribuenti fedeli e sono trascurati i furbacchioni che sgarrano”.