Ferragni, prima udienza: consumatrice di 70 anni si dichiara “parte offesa” e tratta risarcimento

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Rappresentata in aula dalla sua legale, una donna 70enne si è costituita come “persona offesa” per aver acquistato un Pandoro Pink Christmas nella prima udienza del procedimento milanese a carico di Chiara Ferragni, imputata per truffa aggravata, assieme ad altre due persone, per gli ormai noti casi del dolce natalizio e delle uova di Pasqua. Vicende per le quali l’imprenditrice ha sempre ribadito di non aver mai commesso alcun reato.

È probabile, però, che la “signora Adriana”, unica consumatrice ad entrare come parte offesa, non parteciperà poi al procedimento come parte civile per gli eventuali danni, nonostante l’istanza presentata. Stando a quanto emerso dall’udienza a porte chiuse, infatti, è in corso tra i legali Giulia Cenciarelli e Mauro Di Salvia, che la assistono, e i difensori dell’influencer, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, un tentativo di conciliazione con offerta risarcitoria fuori dal procedimento.

Da quanto si è saputo, il presunto danno sarebbe stato quantificato dalla persona offesa in circa 500 euro. “Voleva fare beneficienza – ha spiegato l’avvocata Cenciarelli – è una fervente cattolica, ci teneva e solo lo scorso aprile si è resa conto di quello che era successo, che la sua beneficienza non era andata a buon fine”. La legale ha raccontato ai cronisti che la consumatrice, dopo aver scoperto “quello che era accaduto”, ha presentato denuncia. “Aveva conservato anche la foto dell’acquisto del pandoro”, ha aggiunto. È molto probabile che nei prossimi giorni, comunque, accetterà “l’offerta risarcitoria” e uscirà dal procedimento.