Centinaia di migliaia di euro che si ritenevano ormai perduti sono affluiti nelle casse di Partito democratico, Forza Italia, Fratelli di Italia, Lega per Salvini premier, perfino in quelle del Movimento 5 stelle oltre che in gruppi politici minori. I versamenti registrati dalla tesoreria delle Camere fra il 30 luglio e lo scorso 10 di agosto sono stati 596 e ovviamente non tutti riguardano chi doveva mettersi in regola per non vedere calare la mannaia della ricandidatura.
Gli arretrati
La Raffa ha così potuto presentarsi alle parlamentarie chiuse la scorsa notte, risultando la più votata in Sicilia 2 con con 1092 preferenze che hanno costretto il capo politico Giuseppe Conte a inserirla come capolista proprio lì nel plurinominale. Più o meno nelle stesse ore sono arrivati 30 mila euro anche nelle casse di Fratelli di Italia.
Venivano da Achille Totaro, parlamentare storico della destra, che probabilmente così ha messo a posto qualche dimenticanza. Fra i ritardatari – ma qui erano evidenti i problemi istituzionali – anche il presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati che a fine luglio ha versato al partito in una soluzione 27 mila euro. L’elenco dei ritardatari è lungo, e molti hanno preferito non saltare troppo all’occhio versando tutte insieme somme considerevoli, preferendo mini versamenti però tutti alla stessa data.
A qualcuno è andata bene in vista delle nuove liste, qualcun altro invece è ancora lì con il fiato sospeso perché la partita del centrodestra non è ancora chiusa.
Franco Bechis



