La rilevazione della CGIL sulle crisi aziendali interessa le principali realtà industriali nazionali e multinazionali del territorio, chiamando in causa la Regione e il Governo statale a oggi in assordante silenzio
Candy elettrodomestici, Peg Perego prodotti ricreativi per l’infanzia, Flowserve leader nelle strumentazioni meccaniche di precisione: sono le tre punte dell’iceberg della crisi in una realtà geografica che si riteneva immune da focolai critici a cui, viceversa, una terra come il vicino Piemonte è oramai abituata da molto, troppo tempo.
La ricerca condotta dalla CGIL, il principale sindacato del lavoro dipendente e pensionato italiano, rappresenta un atto d’accusa nei confronti dell’inerzia dei poteri governativi statali e regionali, cristallizzati viceversa a magnificare i dati occupazionali Istat ignorando che questi ultimi possono fare riferimento anche a contratti della durata di un giorno soltanto.
Ragione per cui, sul piano qualitativo, pesano molto di più le centinaia di posti di lavoro, in questo caso molti dei quali di livello impiegatizio, che rischiano di andare perdute nella provincia di Monza Brianza, che non le migliaia in più formalmente accertate dall’istituto nazionale di statistica.
I rappresentanti sindacali parlano di situazioni aziendali che, una volta archiviata la tragica parentesi pandemica del biennio 2020/21, avevano addirittura investito nell’ampliamento delle proprie rispettive basi occupazionali, tanto nei reparti di fabbrica quanto nei settori amministrativi e di concetto. Addirittura, nel caso di Flowserve, il conto economico parlerebbe di un risultato decisamente positivo sul piano degli utili.
La Lombardia, a differenza di realtà come il Piemonte, si caratterizza per un tasso di diversificazione del tessuto economico in grado di assorbire, da un settore all’altro, il personale in esubero e non ancora in età da pensione o da prepensionamento. Rimane da acclarare fino a quando potrà essere sostenibile l’effetto di spiazzamento fra il settore industriale in senso stretto e quello terziario.
Dir politico Alessandro Zorgniotti





