È stato firmato, dopo sei mesi di trattativa, all’Unione Industriali di Torino l’accordo per il nuovo contratto specifico di lavoro di Stellantis, Cnh, Iveco e Ferrari. Sono interessati più di 60.000 lavoratori. Lo hanno sottoscritto Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri. È previsto un aumento per il prossimo biennio del 6,6% e quindi porta l’incremento dell’intero quadriennio 2023-2026 al 18,66%.
In termini assoluti significa aumenti medi mensili sulla busta paga di 140 euro per i prossimi due anni e 350 euro nel quadriennio.
La soddisfazione dei sindacati
“L’accordo siglato porta l’incremento dell’intero quadriennio 2023-2026 al 18,66%”, hanno detto Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, commentando l’accordo.
“E’ un risultato importante che ha assicurato il pieno recupero del potere di acquisto in condizioni assai difficili di alta inflazione e di crisi del settore automotive, un’intesa che pensiamo possa costituire un esempio positivo di relazioni sindacali per tutto il comparto metalmeccanico, nonché un segnale della volontà di continuare a credere nell’Italia”, hanno aggiunto.
Soddisfazione anche da parte della Fim Cisl: “Il rinnovo è un fatto positivo per i lavoratori e il Paese e arriva dopo l’annuncio della settimana scorsa della scelta da parte del Gruppo Stellantis del nuovo Ad Antonio Filosa. L’intesa rappresenta un buon segnale a cui dovrà seguire un rafforzamento del piano industriale del gruppo Stellantis al fine migliorare tutti i temi relativi alla transizione a partire dagli investimenti e dalla salvaguardia dell’occupazione in Italia”, hanno detto il segretario generale Fim Cisl, Ferdinando Uliano, e il Coordinatore nazionale automotive, Stefano Boschini, spiegando che l’intesa è particolarmente importante “perché interessa uno dei settori più importanti della nostra industria metalmeccanica, in un momento particolarmente difficile.
Questo dimostra che è possibile rinnovare i contratti anche nei momenti di crisi. Ci auguriamo che questo serva anche a riaprire il confronto con Federmeccanica e Assistal sul Ccnl, sarebbe un ottimo segnale di responsabilità nei confronti dei lavoratori del sindacato e del Paese”.



