Le dichiarazioni dei leader internazionali riguardo al futuro della Palestina e di Gaza sembrano riflettere un contesto sempre più preoccupante, in cui le violazioni del diritto internazionale rischiano di essere normalizzate e la logica imperialista sembra prendere il sopravvento su ogni principio di giustizia. Dal piano di Trump per il controllo di Gaza alla posizione subalterna di paesi come l’Italia, fino al “silenzio complice” della maggior parte dell’Europa, come dichiara la relatrice delle Nazioni Unite Francesca Albanese a Fanpage.it che si dice rincuorata, in questo contesto, per la presa di posizione di 79 paesi a difesa della Corte Penale Internazionale -incluso Francia e Germania (ma non l’Italia) contro le sanzioni imposte contro la Corte dalla nuova amministrazione statunitense.
Il quadro complessivo che emerge sembra quello di un ordine mondiale sempre più sbilanciato, in cui i diritti del popolo palestinese vengono ancora una volta sistematicamente ignorati.
Non ultime le affermazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che durante una conferenza ad Ashdod, in Israele, ha dichiarato che “al momento è impossibile riconoscere uno Stato palestinese perché non c’è”, nonostante il riconoscimento giuridico internazionale.
La relatrice delle Nazioni Unite Francesca Albanese analizza con Fanpage.it i massacri compiuti da Israele a Gaza e in Cisgiordania, la violazione dei diritti umani e il ruolo dell’Europa nei confronti della situazione palestinese.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha proposto un piano di ricollocamento forzato per la popolazione di Gaza, dichiarando che i palestinesi “adorerebbero” lasciare la propria terra se avessero la possibilità di farlo. Quali potrebbero essere le implicazioni di questa proposta sul piano dei diritti umani e della sovranità palestinese?
Ci sono due dimensioni, quella legale e quella politica: la dimensione legale è che, come ho avuto modo di dire proprio nelle prime ore dopo l’annuncio di questo piano assurdo, e che se non fosse stato comunicato da un capo di Stato susciterebbe ilarità, ma essendo una proposta di un governo peraltro molto influente, è oltraggioso. Quanto proposto è profondamente illegale, e incorpora l’intenzione dichiarata di commettere una serie di crimini internazionali.
Di quali crimini si parla?
Innanzitutto c’è l’aggressione nei confronti della sovranità di un altro Stato, di un altro popolo.Sebbene l’Italia non riconosca lo Stato di Palestina, lo Stato di Palestina esiste. Il piano Trump ingloberebbe una serie di crimini, in primo luogo l’aggressione nei confronti della sovranità di un altro popolo e Stato. Non ci può essere ingresso soprattutto delle truppe o di un contingente di un altro Stato senza previa autorizzazione o richiesta di chi su quella terra ha la sovranità, cioé il popolo Palestinese. Israele mantiene a Gaza, in Cisgiordania e Gerusalemme est una presenza illegale che, come ha ribadito la Corte di Giustizia Internazionale nel luglio del 2024, va smantellata totalmente e incondizionatamente, quanto prima. Questo “quanto prima” è il 13 settembre di quest’anno, per volere dell’Assemblea Generale Onu.
i Francesca Moriero



